App Poste Italiane, allarme privacy: chiesto l'intervento del Garante, ecco perché

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L'App di Poste Italiane finisce al centro di polemiche a causa della presunta violazione della privacy degli utenti che la utilizzano per accedere ai vari servizi messi a disposizione dalla società. A fare da portavoce del malcontento dei sempre più numerosi cittadini che denunciano il problema è Altroconsumo: l'associazione dei consumatori, vista la situazione, ha ritenuto opportuno sollecitare l'intervento del Garante affinché venga aperta un'indagine finalizzata a stabilire se i dati richiesti dall'applicazione in questione siano compatibili con le procedure di protezione dei dati personali degli utenti. (ilGiornale.it)

Su altre fonti

Superata tale soglia i permessi richiesti dovranno essere concessi obbligatoriamente. Nelle scorse ore gli utenti delle applicazioni BancoPosta e Postepay di Poste Italiane avranno sicuramente notato che entrambe hanno iniziato a chiudere l'accesso ai dati per il loro funzionamento. (HTML.it)

Ieri abbiamo parlato delle app delle Poste, per la precisione di BancoPosta e PostePay che chiedono l’accesso dai dati del telefono per poter funzionare correttamente, questo per verificare la presenza di software dannosi. (DDay.it)

Un avviso comparso sulle applicazioni Android diBanco Posta e Poste Italiane,servizi fondamentali dell'omonima società,ha fatto nascere diverse preoccupazioni negli utenti. Il messaggio in questione, intitolato proteggi il tuo dispositivo, informa gli utenti della necessità da parte delle app diaccedere ai dati personali,per ragioni di sicurezza. (Tom's Hardware Italia)

Gli utenti delle app Bancoposta e PostePay, aggiornate di recente, si trovano costretti a consentire il rilevamento di software dannosi senza opzioni chiare di rifiuto, sollevando dubbi sulla privacy e spingendo Altroconsumo a richiedere un'indagine al Garante della Privacy (greenMe.it)

Consentendo l’accesso, Poste Italiane avrebbe visibilità su gran parte dei dati contenuti nel telefono. Gentile collega, (Adnkronos)

Chiesto l’intervento del Garante Altroconsumo ritiene doveroso l’avvio di un’indagine da parte del Garante per la protezione dei dati personali, in quanto le app di Poste Italiane chiedono l’accesso ai dati conservati sullo smartphone, senza fornire informazioni chiare. (Punto Informatico)