Dal Dieselgate alle restrizioni: i 10 anni che hanno cambiato l’automobile
Ansa L’inizio della fine ha un nome, ma anche una data e un luogo. Nell’ordine: Dieselgate, Settembre 2015, Salone dell’Automobile di Francoforte. Con una coincidenza probabilmente non casuale, proprio il tempio dove si celebrava il rito pagano del motorismo mondiale fece da sfondo alla deflagrazione dello scandalo più clamoroso della storia dell’auto. Alle accuse dell’Epa (Environmental Protection Agency) provenienti dagli Stati Uniti, il Gruppo Volkswagen rispose spiegando la discrepanza tra le emissioni registrate in fase di omologazione e quelle misurate in corso di marcia ammettendo di aver inserito nel software delle sue vetture un meccanismo che in fase di test consentiva di abbattere i livelli di ossidi di azoto (NOx). (Avvenire)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il dialogo tra UE e industria dell’auto Il 27 novembre 2024, durante un discorso al Parlamento europeo, Ursula Von Der Leyen ha annunciato un’iniziativa chiave: un “Dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica“. (Tech Princess)
Con un obiettivo, che a Bruxelles fa proseliti: rivedere la stretta sul taglio (progressivo) delle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri nel tentativo di risollevare le sorti di un comparto piombato nella crisi nera, tra immatricolazioni stagnanti a causa dei cali delle vendite in Francia, Germania e Italia, stabilimenti a rischio chiusura nel cuore del continente e concorrenza dell’elettrico a basso costo importato (adesso con dazi) dalla Cina. (ilmessaggero.it)
Nel percorso di avvicinamento all’obiettivo delle “emissioni zero” per il 2035 , l’anno appena iniziato costituisce un momento cruciale per l’industria dell’auto. (Autoappassionati.it)
Le case automobilistiche europee affrontano una crisi senza precedenti, minacciate da sanzioni per non aver raggiunto gli obiettivi di vendita di auto elettriche. Le difficoltà del settore rischiano di rallentare la transizione, con gravi impatti su occupazione e competitività (FIRSTonline)
Il fatto non interessa solo il settore specifico, e l'affermazione è corretta. Tempi duri per chiunque, soprattutto se opera nel settore automobile. (Virgilio)
I dati, però, dipingono uno scenario più grigio di quanto non ci si immaginasse: nel 2024 i fornitori europei di componenti per auto hanno perso più di 30.000 posti di lavoro, oltre il doppio rispetto all’anno precedente. (L'INDIPENDENTE)