Parti civili escluse dal processo contro Turetta, Differenza Donna: «Profondo sconcerto»
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«Profondo sconcerto» per l'esclusione delle parti civili che hanno chiesto di partecipare al processo penale contro Filippo Turetta. Lo afferma l'associazione Differenza Donna. Per l''avvocata Teresa Manente, responsabile dell'ufficio legale dell'associazione «le motivazioni della Procura sollevano riflessioni importanti, evidenziando la mancata applicazione dei principi dettati dalle leggi sovranazionali e, al contempo, un pregiudizio antico e che oggi inaspettatamente rivive nei confronti delle associazioni femministe e di tutela dei diritti delle donne. (La Nuova Venezia)
Su altre fonti
Lo ha detto l'avvocato Nicodemo Gentile, che rappresenta Elena Cecchettin, sorella di Giulia, uccisa dall'ex fidanzato, parte civile nel processo a carico del giovane di Torregglia. "L'atteggiamento è sempre quello: non vendetta né indulgenza - ha affermato - Noi vogliamo che Turetta sia giudicato nell'ambito di un processo giusto come avviene in Italia, ma la pena sia giusta a fronte delle aggravanti che gli vengono contestate". (ilmessaggero.it)
Lo ha detto l’avvocato Stefano Tigali, che rappresenta Gino Cecchettin, parte civile nel processo per l’omicidio della figlia Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, reo confesso. «Un processo presumibilmente veloce è un bene perché allevierà il dolore». (Il Sole 24 ORE)
“È dura, molto dura…”. Gino Cecchettin ha atteso con pazienza l’inizio del processo per la morte della figlia Giulia, assassinata da Filippo Turetta nemmeno un anno fa nel Veneziano. (Il Fatto Quotidiano)
Carla Gatto commenta anche l'assenza di Filippo Turetta: "Fossi stata in lui sarei stata presente" (LAPRESSE)
"Un processo presumibilmente veloce è un bene perché allevierà il dolore". Lo ha detto l'avvocato Stefano Tigali, che rappresenta Gino Cecchettin, parte civile nel processo per l'omicidio della figlia Giulia, uccisa da Filippo Turetta, reo confesso. (Il Sole 24 ORE)