Donne Usa a un passo dal potere: Kamala Harris e le altre

Nelle ore più complesse di Washington, il passo indietro di Joe Biden ha spalancato le porte su un'opzione storica per gli Stati Uniti. Kamala Harris, infatti, riassume in sé, con la propria biografia, due filoni di lotta nella storia americana, quello dei black ma soprattutto quello delle donne. Ma la storia ci insegna che se l'elettorato americano è stato pronto (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"Kamala Harris è la vice di Joe, donna e di colore, nessuno può scalzarla nel caso di una rinuncia alla candidatura di un acciaccatissimo Biden. (L'HuffPost)

Si tratta di una contrapposizione estrema, quasi manichea, fra peso e leggerezza: il primo incarnato da Trump, la seconda da Harris. Fra gli aspetti più evidenti di questa anomala campagna presidenziale spicca senz’altro l’abisso fra lo stile comunicativo di Donald Trump e quello di Kamala Harris, a oggi la più probabile avversaria. (La Stampa)

Un primo risultato (non bisogna rispondere ai faziosi con una faziosità speculare) l’hanno già ottenuto. Le Brigate Kamala, centro di comando sulla collina di Hollywood (tra i graduati più attivi ieri si sono segnalati George Clooney e Beyoncé) e cellule sparse in tutto il bel mondo occidentale, giù giù fino alle redazioni italiche, sono alacremente all’opera. (Liberoquotidiano.it)

Le incredibili giravolte dem (e dei loro media)

La tv pubblica punta sull’ex ballerino Stefano De Martino ad «Affari tuoi» senza rinunciare ai volti di sempre. Potrebbe essere questa la sintesi della prossima... (La Verità)

La mossa di Biden ha riaperto la partita delle presidenziali? Che effetto avrà sul partito? Unirlo, galvanizarlo, dividerlo. L’unica questione aperta è la sinistra-sinistra, l’ala del partito dominata da Alexandria Ocasio Cortez e Bernie Sanders ma alla fine della fiera penso che aderiranno anche loro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Colei che per anni e per sua stessa ammissione veniva “ghettizzata” dal presidente Joe Biden e dal suo staff, la vicepresidente quasi per caso (in realtà per mero opportunismo, ne parlerò più avanti) tenuta in disparte e considerata per lo più una ingombrante zavorra, la numero due di un uomo che lei stessa quattro anni fa aveva accusato di razzismo è oggi dipinta come la donna in grado di salvare gli Stati Uniti dalle grinfie di quel “bifolco pregiudicato” (copyright Nancy Pelosi, of course) di Donald Trump. (L'Opinione delle Libertà)