Rai, Conte elegge il Cda e attacca: «Schlein? Non è stata coerente»
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E'divenuta ancora più larga, ieri, la faglia che ha separato M5s dal Pd sulla questione del rinnova del Cda Rai. Il voto parlamentare che si è svolto in mattinata, sia alla Camera che al Senato, ha certificato la frattura tra la segretaria dem Elly Schlein e i leader pentastellato Giuseppe Conte, che hanno assunto due linee non semplicemente differenti sul voto, ma addirittura contrapposte. Nella giornata di mercoledì, infatti, l'ex- premier si era bruscamente smarcato dal Nazareno, annunciando che il Movimento avrebbe partecipato al voto per nominare quattro componenti del Consiglio d'amministrazione di viale Mazzini, dopo che Schlein aveva lasciato intendere che la linea dell'Aventino fosse stata condivisa da tutto il “Campo Largo”. (Il Dubbio)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il nuovo Consiglio di amministrazione della rete pubblica si è insediato ufficialmente negli uffici di Viale Mazzini nominando a maggioranza Simona Agnes per il ruolo di presidente e Giampaolo Rossi come nuovo amministratore delegato. (Virgilio Notizie)
E c’è un filo rosso che sotterraneamente unisce questi due momenti. Nello stesso giorno in cui il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte intona il de profundis del campo largo, a viale Mazzini si insedia il nuovo Consiglio d’amministrazione della Rai. (La Stampa)
La nuova governance Rai è formalmente varata. Anche se si deve ancora passare lo scoglio della Commissione Vigilanza per ratificare la nomina, avvenuta a maggioranza, della presidente del Cda nella persona di Simona Agnes. (il Giornale)
Ed è stato lo stesso neo-a.d. Prima riunione ieri del nuovo consiglio di amministrazione della Rai e primo atto che dà il via alla gestione: la nomina all’unanimità, del nuovo amministratore delegato, Giampaolo Rossi. (Italia Oggi)
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E neanche dello studente, cresciuto nella sede del Movimento sociale di Colle Oppio, con compagni di università come Alessandro Giuli, Pietrangelo Buttafuoco, Angelo Mellone, impegnato a filosofeggiare, senza però disdegnare di affrontare a petto in fuori i centri sociali. (Corriere della Sera)