Francia a rischio spread. E ora Christine Lagarde pensa all’Eliseo
Il mondo al contrario: il 28 di questo mese, i tassi di interesse sui titoli di Stato della Francia sono stati superiori a quelli della Grecia, col 2,58% rispetto al 2,40% sulle scadenze a cinque anni. I mercati sono inquieti per il caos politico che a Parigi non accenna a diminuire. Il contesto è sempre più complesso, non solo per il fatto che il parlamento non ha ancora approvato la... (Milano Finanza)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nonostante le concessioni del primo ministro sulle tasse sull’elettricità, l’aiuto medico di Stato e gli sgravi fiscali alle imprese, "ci sono ancora difficoltà", ha insistito la deputata dell’estrema destra. (Liberoquotidiano.it)
Nel dibattito politico scoppiato in Francia intorno al braccio di ferro che rischia di trascinare il paese verso il baratro di una crisi del debito sul modello di quella greca di oltre dieci anni fa, si scommette che Marine Le Pen la tirerà per le lunghe. (L'HuffPost)
Ora tocca alla Germania e, in misura ben maggiore alla Francia: come abbiamo scritto quest’ultimo paese viene a rischiare una sorta di gestione provvisoria e di sfondare il 5% del rapporto Deficit/PIL, a fronte di una crescita molto limitata del PIL francese. (Scenari Economici)
I titoli di Stato francesi sono più rischiosi di quelli greci. Nella giornata di giovedì 28 novembre il rendimento del titolo di Stato decennale di Parigi si è assestato al 3,02%, più della controparte greca che veniva prezzata al 3,01%. (Inside Over)
C’è il serio rischio che lo faccia anche nelle prossime ore, portando la sua valutazione ad A+, a due lunghezze sopra Spagna e Portogallo. Alla fine del maggio scorso l’agenzia aveva declassato il debito sovrano francese. (InvestireOggi.it)
Il rischio c'è ancora: lo Spread è ai massimi dal 2012. Ma ieri il 73enne neogollista, scelto da Macron per guidare il Paese dopo le elezioni anticipate, ha sparigliato: provando a salvarsi, ha accolto a sorpresa alcune istanze dei lepenisti, piazzando in manovra 3 miliardi per evitare l'aumento delle bollette dell'elettricità come chiesto dal Rassemblement national. (il Giornale)