La laurea facilita l'inserimento nel mondo del lavoro

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Il Sole 24 ORE INTERNO

La laurea facilita l'inserimento nel mondo del lavoro 19 luglio 2024 ROMA (ITALPRESS) - Tra i 25-64enni, il tasso di occupazione dei laureati è 11 punti percentuali più alto di quello dei diplomati, rispettivamente 84% e 73%. Il gap sale a 15 punti tra gli under 35 che hanno conseguito il titolo da uno a tre anni prima. Lo rivela l’Istat, sottolineando come un titolo di studio elevato favorisca l’occupazione, soprattutto tra le donne, che però continuano ad essere penalizzate nel mondo del lavoro. (Il Sole 24 ORE)

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ROMA (ITALPRESS) – Tra i 25-64enni, il tasso di occupazione dei laureati è 11 punti percentuali più alto di quello dei diplomati, rispettivamente 84% e 73%. Il gap sale a 15 punti tra gli under 35 che hanno conseguito il titolo da uno a tre anni prima. (CremonaOggi)

In Italia, infatti la percentuale di laureati tra i giovani in età compresa tra 25 e 34 anni è passata dal 29,2 per cento del 2022 al 30,6 per cento. Il titolo di studio garantisce sempre un’occupazione? I dati forniti dall’ISTAT su titolo di studio e lavoro. (codiciateco)

Secondo l’ultimo report Istat sui “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali” si laurea solo il 12,8% dei giovani i cui genitori hanno un basso livello d’istruzione, me… Ma per i figli dei laureati lo rimane molto più a lungo che per i figli di genitori che si sono fermati alla licenza media o elementare. (la Repubblica)

"I dati Istat sul livello di istruzione e i ritorni occupazionali evidenziano una realtà preoccupante e inaccettabile per i giovani e le donne del nostro Paese. È urgente un cambio di rotta e un'agenda politica che metta al centro il loro futuro. (idealista.it/news)

Nella fascia d'età tra i 25 e i 64 anni, il tasso di occupazione dei laureati nel 2023 è stato dell'84,3%. Si tratta di 11 punti percentuali in più rispetto ai diplomati (73,3%). (Adnkronos)

Anche nel 2024 la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Veneto saranno le regioni che traineranno il Pil reale nazionale che, stando ai principali istituti di statistica, dovrebbe attestarsi attorno al +0,7 per cento, contro il +0,1 per cento della Germania, il +0,7 per cento della Francia e il +2,1 per cento della Spagna. (Sbircia la Notizia Magazine)