Rifiuti tossici, la cassaforte del clan, imprenditori e politici collusi: cosa può raccontare Sandokan Schiavone (se davvero vorrà parlare)

Che significa il pentimento di Francesco Schiavone, detto Sandokan? Cosa potrà rivelare agli inquirenti, dopo quasi tre decenni di 41 bis? Vorrà davvero parlare di fatti sostanziosi o, come Antonio Iovine, si limiterà a ripetere ciò che era già noto? Domande che circolano in queste ore, dopo che il capo dei casalesi ha deciso di collaborare con la giustizia. "Un pentimento che avviene dopo 26 anni non so che contributo potrà dare", premette, parlando con HuffPost Franco Roberti, già procuratore nazionale antimafia e oggi europarlamentare. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

«Dovrebbe chiedere perdono a tutti i cittadini di Casal di Principe e a tutta quella gente che ha fatto piangere, umiliato e offeso con la violenza delle armi». È un fiume in piena Augusto Di Meo, il testimone oculare dell’omicidio di don Peppe Diana. (La Repubblica)

Oppure è stata una malattia a fiaccarne la sua resistenza, come è successo a Matteo Messina Denaro il quale, però, prima è riuscito a godersi trent’anni di latitanza. O magari, disobbedendo alle radici da clan patriarcale, ha voluto seguire l’esempio di due dei sette figli (cinque maschi e due femmine), Nicola e Walter, che si sono pentiti da anni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia del pentimento di Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, 70 anni, capo storico del clan camorristico dei Casalesi, potrebbe avere ripercussioni anche sulla sua “nuova” vita da detenuto all’Aquila, dove è stato trasferito di recente, da Parma, nell’ala del carcere delle Costarelle riservata al regime del 41bis. (ilmessaggero.it)

Con un metodo, una strategia: cercando soprattutto di farli apparire come degli inetti e ridicolizzandoli in ogni modo. Un’ossessione: screditare i pentiti. (La Repubblica)

Né del clan dei Casalesi, che ha governato per anni prima con Mario Iovine e poi in solitaria. Ma, spiega oggi Roberto Saviano sul Corriere della Sera, Sandokan era davanti a un bivio. (Open)

Aumentate le misure di sicurezza ne confronti di Francesco Schiavone, 70 anni, detto Sandokan, l’ex capo dei casalesi divenuto collaboratore di giustizia dopo 26 anni di carcere. Sorveglianza a vista con videocamera affidata agli agenti penitenziari che dovranno monitorare ogni minuto della sua detenzione. (napoli.corriere.it)