Sinner umiliato da Musetti a Coppa Davis in corso: "Ma visto uno come te..."
La Coppa Davis parla di nuovo italiano. Gli azzurri, grazie al successo contro l'Olanda firmato Jannik Sinner e Matteo Berrettini, hanno ripetuto il successo dello scorso anno a Malaga. E hanno permesso a un grande gruppo - soprattutto giovane e promettente - di fare esperienza e macinare successi su successi. Prima ancora delle prestazioni in campo, il ct Volandri è stato capace di creare coesione tra i compagni di squadra. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altre fonti
ROMA – “La coppa vera la spediscono. Pesa cento chilogrammi, dove la mettevamo sull’aereo?”. Ci scherza su il capitano dell’Italia Filippo Volandri all’aeroporto di Fiumicino, di ritorno da Malaga dopo la vittoria in Coppa Davis della nazionale azzurra. (la Repubblica)
“La prima cosa che mi disse Jannik dopo la vittoria dello scorso anno fu: ‘Voglio vincere questa coppa con te'”, ha rivelato Berrettini in un’intervista. “Non disse l’anno prossimo, disse prima o poi, ma siamo così competitivi che abbiamo deciso di vincerla subito. (LiveTennis.it)
Un ritorno da vero protagonista per Matteo Berrettini, accolto a Fiumicino con applausi scroscianti e un entusiasmo che ha riempito l’aeroporto romano. La vittoria della terza Coppa Davis della storia italiana, il secondo successo consecutivo, ha un sapore speciale per il tennista, tornato protagonista dopo due anni segnati da infortuni e sfide personali. (SNAI Sportnews)
Allora era stato bello ma anche surreale, mi ero anche chiesto: "Ma perché sono qui?". Matteo, se potesse mandare un messaggio al Matteo del 2023 che cosa gli direbbe? «Gli direi di non mollare. (ilmessaggero.it)
La parola chiave del successo italiano in Coppa Davis è stata una sola: emozione. Matteo Berrettini si è commosso e ha fatto piangere gli italiani. (brescia.corriere.it)
Ma c'è un torneo nel quale questa logica viene ribaltata: la Coppa Davis. Un trionfo incredibile, se pensiamo che l'ultima vittoria risale addirittura ai tempi in cui i campioni si chiamavano Adriano Panatta e Paolo Bertolucci. (Liberoquotidiano.it)