L'infiltrazione della criminalità organizzata nel turismo italiano: un giro d'affari da 3,3 miliardi di euro

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Gaeta.it ECONOMIA

Facebook WhatsApp Twitter Il settore turistico italiano si trova ad affrontare una minaccia insidiosa e crescente, rappresentata dalla criminalità organizzata. Un recente studio condotto da Demoskopika e pubblicato in anteprima da ANSA, rivela che il giro d’affari della criminalità organizzata nel turismo si attesta a 3,3 miliardi di euro. Di questo importo, quasi 1,5 miliardi è concentrato nelle regioni del Nord. (Gaeta.it)

La notizia riportata su altri media

Su cinque strutture turistiche e alberghiere confiscate in Italia, una si trova in Campania. E in un anno sono stati emessi 155 provvedimenti interdittivi antimafia, a cui si aggiungono le valanghe di richieste di avvio di istruttore connesse al Pnrr. (Fanpage.it)

È quanto emerge da uno studio realizzato da Demoskopika secondo cui a livello nazionale la fetta più rilevante è appannaggio proprio della 'ndrangheta che può contare su un giro d'affari di 1 miliardo e 650 milioni pari al 50% degli introiti totali stimati in 3,3 miliardi di euro. (Reggio TV)

Emerge da uno studio realizzato da Demoskopika che l’ANSA pubblica in anteprima e che ha stimato l’attività di welfare criminale delle mafie sul turismo elaborando dati rilevati elaborando dati ufficiali o da fonti autorevoli. (Rete Gargano)

Martedì 10 dicembre 2024 (Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) – (agenzia giornalistica opinione)

"Uno studio realizzato da Demoskopika evidenzia una volta di più quanto il turismo sia nel mirino della criminalit organizzata e che, ora come non mai, il livello di guardia contro le... (Virgilio)

E’ quanto emerge dallo studio di Demoskopika che ha misurato il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata sulla base di alcuni indicatori “sensibili”, fra i quali il numero di imprese turistiche confiscate, le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, il numero delle richieste di avvio di istruttorie antimafia connesse al Pnrr e, infine, i provvedimenti interdittivi antimafia emessi dagli uffici territoriali del governo. (Telefriuli)