I vincitori dei Game Awards 2024: Astro Bot in cima al podio
L’interesse della RAI (o dei giornalisti italiani in generale) nei confronti dei videogiochi è sempre stato piuttosto alto. Le loro competenze in merito, però, non sono mai state in grado di trattare l’argomento con la giusta dovizia di particolare, specialmente se i parla di videogames in rapporto con i giovani o giovanissimi. Ogni volta, il giornalista di turno, non perde l’opportunità di parlare negativamente del medium e degli effetti avversi che causa sui nostri bambini. (Powned.it)
Su altre fonti
Nasce come sequel di Astro’s Playroom, titolo pre-installato su PS5 sin dal lancio della console nel novembre del 2020 che è nato per illustrare le potenzialità della nuova macchina da gioco. Artisticamente può apparire un mezzo rischio perché ti aspetti quell’atmosfera da gita aziendale per secchioni della storia di Ps. (Il Sole 24 ORE)
Astro Bot ha dominato la scena, aggiudicandosi il titolo di Game of the Year e trionfando in altre tre categorie. L'edizione 2024 dei Game Awards si è conclusa, portando con sé una serie di annunci e riconoscimenti importanti per l'industria videoludica. (Adnkronos)
L'ultima edizione dell'evento condotto da Geoff Keighley sembra essere riuscita a mettere insieme un mix di annunci straordinario, che unisce concretezza e passione: è stato il modo migliore per chiudere l'anno? (Multiplayer.it)
Scuola di Cinema Triennale – Unisciti al Set: l’Anno Accademico è Ancora Tutto da Girare! Nella notte tra il 12 ed il 13 dicembre, si sono tenuti a Los Angeles i The Game Awards 2024, giunti quest’anno all’11ª edizione della loro storia. (Sentieri Selvaggi)
I “The Game Awards 2024” sono ufficialmente conclusi. E, per la decima edizione, Geoff Keighley ha voluto fare le cose veramente in grande riservando annunci a sorpresa che probabilmente nessuno si aspettava. (GameSoul)
È strano che la cosa che più di tutte cerca di essere “gli Oscar dei videogiochi” trovi la sua ragion d’essere più nel raccontarci quello che sarà rispetto al celebrare ciò che è stato, ma spesso con i videogiochi è così e questo è forse un discorso per un’altra volta. (la Repubblica)