FtseMib: Supporto a 32.500 punti

FTSE MIB E’ stata una settimana negativa sul mercato azionario italiano con l’indice Ftse Mib che subito una brusca flessione ed è sceso al di sotto dell’importante supporto grafico situato a 32.500 punti (minimi di metà giugno). La struttura tecnica di breve termine è quindi peggiorata, con diversi indicatori che registrano un rafforzamento della pressione ribassista (Macd, Parabolic Sar e Vortex si sono infatti girati in posizione short). (Milano Finanza)

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Il Ftse Mib future (scadenza settembre 2024) si è infatti indebolito, con i prezzi sono al d sotto dei 33.000 punti. La situazione tecnica di breve periodo rimane quindi precaria, con diversi indicatori che registrano un evidente rafforzamento della pressione ribassista. (Milano Finanza)

Quella di venerdì 2 agosto è stata una giornata negativa sul mercato azionario italiano con l’indice Ftse Mib che ha subito una nuova flessione ed è sceso sui minimi degli ultimi mesi. Il Ftse Mib future (scadenza settembre 2024) è infatti sceso fino ad un minimo di 32.020 punti prima di tentare un recupero intraday. (Milano Finanza)

In questi casi il panic selling, ossia la massiccia vendita di asset rischiosi, può indurre a scelte avventate e controproducenti. Davanti a perdite giornaliere anche a doppia cifra l'emotività prende spesso il sopravvento rispetto alla razionalità e alle regole della finanza comportamentale. (il Giornale)

Ecco come difendersi dai crolli azionari

Le indicazioni non costituiscono invito al trading.(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa) Scende il principale indice della Borsa di Milano con i prezzi allineati a 31.084 punti, per una discesa del 2,92%. (LA STAMPA Finanza)

Il Ftse Mib future (scadenza settembre 2024) è infatti sceso fino ad un minimo di 30.660 punti prima di tentare un difficile recupero intraday. La situazione tecnica rimane quindi precaria, con i principali indicatori direzionali (Macd, Parabolic SaR e Vortex) che si trovano in posizione short). (Milano Finanza)

Si ferma la locomotiva statunitense e il timore di una recessione americana investe soprattutto l’economia reale: consumi, redditi e lavoro soprattutto. Le retribuzioni crescono meno delle aspettative, leggermente sopra l’inflazione, rallenta la spesa delle famiglie e la quota di risparmio sul reddito. (Economy Magazine)