Parla il primario picchiato in corsia a Lamezia: «Mi ha colpito con un manganello. Ho avuto paura che finisse male»

«Sono deluso, stanco, amareggiato. Ho avuto paura che finisse male. Diventa impossibile fare il medico quando a vessarci sono i pazienti, mentre i loro parenti ci aggrediscono». Ventiquattro ore dopo aver subito violenza fisica da parte di un parente di una anziana degente Rosarino Procopio, 65 anni, primario facente funzione del pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, si sfoga ponendo l’accento sulle difficoltà ormai quotidiane cui sono sottoposti i medici del pronto soccorso, «vittime di continui soprusi, come se lavorassimo in trincea». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Stavolta i fatti non riguardano l’ira di parenti sorpresi dal decesso di un loro caro. Anzi, la degente in questione, lunedì sera, stava per essere dimessa dal reparto di Osservazione a breve intensità dell’ospedale di Lamezia Terme (Catanzaro). (Avvenire)

Il collega Procopio, ripeto a chi fa finta di non capire, ha rischiato seriamente la vita!!! A Lamezia è stata “la prima volta” ma i segnali ignorati da tutti sono chiari da anni ed anni(gli antichi saggi dicevano “si impara anche a spese degli altri”) così come è lampante l’immobilismo di chi dovrebbe agire(politica regionale e nazionale) o di chi dovrebbe stimolare(politica locale) chi di dovere a risolvere tutti i problemi che affliggono la sanità calabrese e lametina in particolare! Oggi tutti si stracciano le vesti, in primis la politica locale, regionale e nazionale con frasi roboanti ma di ipocrita e falso sdegno per il vile attentato all’integrita’ fisica e psichica del Dott. (LameziaTerme.it)

È stato arresto dalla polizia Carlo Sacco, 28enne di Lamezia Terme, per l’aggressione dell’11 novembre al primario del Pronto soccorso nel Catanzarese. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, avrebbe colpito il medico Rosario Procopio con un manganello alla schiena dopo un diverbio: non voleva che la parente fosse dimessa. (Open)

Ferrari: attacco vile che evidenzia immobilismo della politica sulla sanità calabrese

Questa volta la vittima di una barbara aggressione è il professor Rosario Procopio primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, colpito con un manganello alla schiena da un parente di un paziente. Il limite è ampiamente superato e questo ennesimo episodio dimostra come, nonostante l’approvazione del decreto antiviolenza che contiene specifiche norme per la tutela dei professionisti della salute, non si riesce ad arginare il fenomeno. (Milano Finanza)

«Avevo appena informato i parenti di un… Cos’è successo lunedì sera? (la Repubblica)

Ha un nome e un volto l'autore dell'aggressione al primario del Pronto soccorso lametino, Rosarino Procopio, colpito ieri sera con un manganello durante un colloquio con i familiari di una paziente, in cui stava spiegando che il periodo di osservazione clinica era terminato e che, a iter diagnostico concluso, (Secolo d'Italia)