Quel regalo di Sammy: il corpo alla scienza

Approfondimenti:
PNRR

«Date il mio corpo alla scienza»: Sammy Basso, il giovane veneto affetto da progeria, prima di morire ha dato indicazioni affinché medici ed esperti possano avere a disposizione il suo corpo per capire meglio l’invecchiamento precoce che lo aveva colpito. Un gesto di altruismo coerente con una vita dedicata agli studi, alle campagne sociali per vincere questa malattia. Un gesto d’amore per tutti … (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

“Ci addolora la scomparsa di Sammy Basso, un uomo di straordinaria forza che ha trasformato la sua battaglia contro la progeria in una missione di speranza e progresso, contribuendo in modo decisivo alla conoscenza della sua malattia e alla ricerca scientifica su una patologia estremamente rara e complessa. (Quotidiano Sanità)

Vediamo che cos’è questa malattia, come si manifesta e quali sono le sue cause a livello molecolare. Il 5 ottobre, all’età di 28 anni, è morto Sammy Basso, fondatore insieme ai suoi genitori dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso (Aiprosab). (WIRED Italia)

Durante la festa il protagonista dei festeggiamenti si trova a leggerlo, con annessi penitenze e lancio di farina, uova e altre porcherie da parte dei partecipanti. A Padova quando ci si laurea gli amici del festeggiato preparano il “papiro”. (Tempi.it)

Sammy Basso, il chirurgo che gli ha allungato la vita di 5 anni: «L'intervento aveva il 50% di probabilità di insuccesso, mai tentato prima»

“Sammy si è spento, all’improvviso, dopo una giornata di festa circondato dall’affetto di chi gli voleva bene. Siamo profondamente grati del privilegio di aver condiviso una parte del nostro viaggio con lui”. (Il Fatto Quotidiano)

“I Consigli d’Istituto si riuniranno, a breve, per deliberare. All’ordine del giorno c’è la proposta di intitolazione – spiega Marco Bussetti, direttore generale Usr per il Veneto -. La scuola sa essere riconoscente verso chi le è stato accanto. (Orizzonte Scuola)

Aveva una forza incredibile. «Sereno? Lui era sempre sereno. (Corriere della Sera)