La Cassazione demolisce la giurisprudenza creativa

La Cassazione demolisce la giurisprudenza creativa
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il Giornale INTERNO

La Cassazione indica la Luna, l’opposizione guarda il dito. A leggere bene la sentenza con cui la Cassazione stabilisce il diritto dei giudici a valutare se rimpatriare il singolo richiedente asilo senza titolo per restare in Italia, si legge chiaramente che «i provvedimenti dei giudici non possono produrre effetti erga omnes, ma limitatamente ai singoli casi che si trovano ad affrontare». Quindi, i magistrati non possono sostituirsi alle decisioni del ministero degli Esteri e alla lista dei «Paesi sicuri» decisa dal governo con legge primaria e contenuta nel decreto Flussi, ma devono fare una verifica, un’istruttoria adeguata, caso per caso. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

"il potere di accertamento" del giudice "non può essere limitato dalla circostanza che uno Stato sia incluso nell’elenco di paesi da considerare sicuri sulla base di informazioni vagliate unicamente nella sede governativa" (Il Fatto Quotidiano)

La cerimonia nella Prefettura di Oristano. Si è svolta ieri sera, nello storico Salone di Rappresentanza della Prefettura, la cerimonia di consegna delle Onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. (Giornale di Oristano)

La Cassazione dà ragione al premier dicendo che è a discrezione dei giudici se disapplicare o meno le valutazioni dell'esecutivo sui «Paesi sicuri» ma che va fatto non erga omnes ma caso per caso, sul singolo richiedente asilo, senza sostituirsi al governo. (il Giornale)

Sentenza della Cassazione sui migranti: 'Sono i giudici che devono valutare se un Paese è sicuro'

Sbarco a Lampedusa (il Giornale)

La Corte di Cassazione ha stabilito che i giudici non possono "sostituirsi" al ministro degli Esteri quando si parla di quali Paesi siano sicuri. La sentenza ha acceso il dibattito tra destra e sinistra, che hanno entrambe reclamato di aver avuto ragione. (Fanpage.it)

Il giudice ordinario non può annullare il decreto ministeriale che impone un regime differenziato per le domande di asilo da Paesi sicuri ma di fronte a un ricorso "può valutare la sussistenza dei presupposti di legittimità" per la designazione dei Paesi sicuri ed eventualmente "disapplicarla": lo ha stabilito la prima sezione della Corte di Cassazione nella sentenza con cui ha risposto al rinvio pregiudiziale sollevato dal Tribunale di Roma nel luglio scorso. (Sky Tg24 )