Ita-Lufthansa, via libera dall’Ue alla fusione. Operazione da 829 milioni di euro

Ita-Lufthansa, via libera dall’Ue alla fusione. Operazione da 829 milioni di euro
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QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

L'Ue ha approvato in via definitiva la fusione tra Ita Airways e Lufthansa. Le parti potranno ora procedere al closing dell'operazione dal valore complessivo di 829 milioni di euro. Il via libera è arrivato entro la scadenza del mandato della prima Commissione von der Leyen dopo il travagliato negoziato tra il Mef e il colosso dei cieli tedesco sulle condizioni della fusione, complicato dalla richiesta tedesca di uno sconto sull'investimento e culminato poi in un'intesa raggiunta a pochi minuti dalla scadenza per l'invio dei documenti a Bruxelles entro la scadenza dell'11 novembre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

L’esecutivo Ue ha approvato oggi EasyJet, Iag (il gruppo cui fanno capo Iberia e British Airways) ed Air France-Klm come attuatori idonei a mettere in pratica gli impegni presi da Lufthansa e dal Mef per portare a termine la transazione. (OglioPoNews)

L'esecutivo Ue uscente, a quattro ore dalla scadenza del suo mandato naturale, ha approvato il piano che prevede il superamento delle criticità che avrebbero generato uno strapotere nei cieli che avrebbe danneggiato altre compagnie. (Today.it)

Un approfondimento andato avanti fino all’ultimo con ulteriori richieste di chiarimento (le cosiddette request for information). Ora manca soltanto l’annuncio ufficiale che potrebbe arrivare in qualsiasi momento, a partire da venerdì 29 novembre. (Corriere della Sera)

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Arriva l'ok della Commissione europea per le idoneità delle concorrenti. Ceduti i voli a tre altri vettori Bruxelles prende come preservata la concorrenza (Open)

Ora l'operazione Ita-Lufthansa può andare in porto. (il Giornale)

Dopo la luce verde «con condizioni» del 3 luglio scorso, ora arriva l’annuncio dell’approvazione (senza ulteriori condizioni) del pacchetto di proposte salva-concorrenza che le due parti hanno inviato per rispondere ai timori Ue sulle conseguenze dell’unione in alcuni mercati. (Corriere della Sera)