Scoperta una stella binaria vicino a Sagittarius A*
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Un team internazionale di ricercatori ha scoperto per la prima volta una stella binaria in orbita vicino a Sagittarius A, il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. La scoperta, basata sui dati raccolti dal Vlt (Very Large Telescope) dell’Eso (l’Osservatorio Europeo Australe), ci aiuta a capire come le stelle sopravvivano in ambienti con gravità estrema e potrebbe aprire la strada alla scoperta di pianeti vicino a Sagittarius A. (Global Science)
La notizia riportata su altri media
I sistemi binari scoperti finora, però, sono tutti molto distanti dall’ammasso S e, contrariamente a quanto previsto in linea teorica, nessun sistema di questo tipo è mai stato osservato in questa zona. (WIRED Italia)
Equilibrium e la compagnia teatrale UP&DOWN, con il prezioso contributo della Regione Sardegna e con il patrocinio del Comune di Sassari, festeggia lo strepitoso successo della prima edizione del festival delle differenti abilità “SOTTOSOPRA”. (SARdies.it)
I buchi neri supermassicci sono oggetti particolarmente distruttivi, in ambienti in cui la gravità è estrema. E anche se le stelle binarie sono molto comuni nell’Universo, questa è la prima volta in assoluto che una di queste coppie viene trovata nelle vicinanze di uno di questi mostri celesti, dove l’intensa gravità può rendere instabile il sistema stellare. (Astrospace.it)
Un’equipe internazionale di ricercatori ha scoperto una stella binaria in orbita vicino a Sagittarius A, il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. È la prima volta che una coppia di stelle viene trovata nelle vicinanze di un buco nero supermassiccio. (Media Inaf)
Utilizzando il Very Large Telescope (VLT) dell’European Southern Observatory (ESO), un team internazionale di ricercatori ha scoperto il primo sistema binario di stelle in orbita vicino a Sagittarius A, il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. (Astrospace.it)
La scoperta, resa possibile dai dati raccolti, nel corso di diversi anni, dal Very Large Telescope dell'ESO (l'Osservatorio Europeo Australe), fa pensare che i buchi neri supermassicci siano (un po') meno distruttivi di quanto si credesse. (Focus)