Peppino di Capri: “Non ero un playboy ma in classifica sono stato vicino a Elvis e Michael Jackson”

NAPOLI. «Sean Penn è una delle mie due canzoni più importanti. L’altra è Roberta». Ha 85 anni, Peppino di Capri, e la sua autoironia non si è scalfita di un millimetro. Accomodato sulla poltrona di casa all’ultimo piano di un palazzo di Mergellina, indossando un’esplosiva camicia turchese e cita il nome dell’attore americano che ricorda la fonetica della sua immortale Champagne. E si intitola Cha… (la Repubblica)

Su altre fonti

Vagnozzi interpreta Mario Cenci, storico chitarrista di Peppino di Capri, ma anche autore di canzoni (sua ‘Saint Tropez Twist’, firmata coni Mazzocchi e Faiella). E’ Daniele Vagnozzi, attore, autore e regista, che domani apparirà nel film per la tv ‘Champagne – Peppino di Capri’, prodotto da Rai Fiction e O’ Groove, per la regia di Cinzia TH Torrini. (il Resto del Carlino)

Diretto daCinzia TH Torrini e prodotto da Rai Fiction e O' Groove, il biopic ripercorrerà i momenti più significativi del percorso artistico e personale di Peppino di Capri, dalla sua infanzia sull'isola fino ai grandi successi musicali che lo hanno reso un'icona della musica italiana. (DiLei)

“La proposta di dirigere questo film è arrivata dopo l’uscita di “Sei nell’anima”, il biopic su Gianna Nannini e ci sono state delle congiunzioni astrali per cui ho avuto subito la possibilità e l’onore di incontrare Peppino Di Capri, di andare nella sua villa per conoscerlo, di parlare con lui, perchè ho bisogno di entrare dentro lo spirito, il carattere di una persona”. (SpettacoloMusicaSport)

Film tv su Peppino di Capri: c’è l’anconetano Daniele Vagnozzi

La storia di Peppino di Capri, dall’infanzia ai successi travolgenti. Ma anche la vita di un giovane uomo, con i suoi lati più fragili, che si intreccia con il racconto di 40 anni del nostro Paese. A mostrarcela è il film tv "Champagne" su Rai1 (dal titolo di uno dei brani più famosi dell’artista), una coproduzione Rai Fiction - O’ Groove. (Tv Sorrisi e Canzoni)

«Per evidenti ragioni anagrafiche era abbastanza lontano da me, anche se mi è capitato da trombettista di suonare Non è peccato, uno dei suoi brani più belli che mi ha fatto conoscere mio padre: l’ho considerato un segno». (Vanity Fair Italia)