Don Bosco 2000: La magistratura difende la dignità umana nel rispetto delle normative europee
Piazza Armerina – In relazione alle ultime decisioni dei tribunali di Catania e Roma che hanno annullato i provvedimenti di trattenimento per alcuni migranti in attesa di trasferimento in Albania, il presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, Agostino Sella, desidera esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalla magistratura italiana. “Salutiamo con rispetto le decisioni prese dalle nostre autorità giudiziarie,” afferma Agostino Sella, “che, applicando con rigore le normative europee, confermano l’importanza di un approccio rispettoso della dignità di ogni persona, indipendentemente dalla provenienza o dal percorso migratorio. (BlogSicilia.it)
La notizia riportata su altri giornali
1) Cosa hanno stabilito i giudici di Roma?Non hanno convalidato il trattenimento dei 12 migranti portati in Albania, in base alla sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre secondo cui un Paese può non essere sicuro se parte di esso non lo è. (Corriere Roma)
Quattro di loro riportati in Italia il giorno stesso e gli altri 12 liberati appena tre giorni dopo dai giudici del Tribunale di Roma. La nave Libra della Marina militare ha imbarcato ieri un altro gruppo di migranti a sud di Lampedusa e punta di nuovo verso l’Albania. (Corriere della Sera)
Ti ci metto la firma". "Se fossi africano chiederei di essere messo in Albania, così almeno non finisco da Soumahoro e da sua moglie. (Secolo d'Italia)
“Allora ragazzi”, ha esordito Cruciani, “secondo i magistrati italiani dovremmo praticamente accogliere mezzo mondo, dovremmo accogliere tutta l’Africa che è in difficoltà, chiunque non si senta al sicuro nel suo paese”. (Nicola Porro)
Nuova disapplicazione del recente Dl “Paesi sicuri” da parte di un giudice della Sezione immigrazione. Il Tribunale di Catania (decisione del 4/11/2024) non ha infatti convalidato il provvedimento di trattenimento di un cittadino egiziano disposto dal questore della Provincia di Ragusa. (NT+ Diritto)
«Allo stato e a una valutazione sommaria propria della fase cautelare la Tunisia è un Paese poco sicuro. La situazione socio-politica, benché non si ravvisino situazioni di violenza indiscriminata derivante da conflitto armato, risulta gravemente deteriorata. (il Giornale)