A cosa serve il concordato preventivo biennale? Una via per sopperire ai pochi controlli del Fisco
Il concordato preventivo biennale come via per ribaltare il rapporto tra Fisco e contribuenti, nell'ottica di rispondere al problema dei pochi controlli fiscali. A dichiararlo il Viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, nell'audizione del 30 ottobre Il concordato preventivo biennale come via per sopperire al problema dei pochi controlli fiscali. A fronte di un tax gap di circa 65 miliardi all’anno, il totale dei controlli effettuati sulla massa dei soggetti ISA è stato pari al 5 per cento nel 2022, percentuale ridotta al 2 per cento nel 2023. (Informazione Fiscale)
La notizia riportata su altre testate
Gli artt. 11 comma 1 lett. b-quater (causa di esclusione), 21 comma 1 lett. b-ter (causa di cessazione) e 22 comma 1 lett. d (causa di decadenza) del DLgs. (Eutekne.info)
Test finale per il concordato preventivo biennale delle partite Iva. A ridosso della scadenza professionisti e imprese interessati sono alle prese con le ultime verifiche anche dopo i chiarimenti last minute arrivati con le Faq delle Entrate. (Il Sole 24 ORE)
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo snobba i pronostici dei commercialisti e tenta di esorcizzare il flop previsto dalla categoria per la misura che offre alle partite Iva la possibilità di accordarsi con l’Agenzia delle Entrate sul reddito da dichiarare e le tasse da pagare per gli anni 2024-2025 in cambio (sulla carta) di minori accertamenti. (Il Fatto Quotidiano)
Concordato, comunque il gettito aggiuntivo ci sarà. Durante l’audizione in merito al decreto fiscale in commissione Senato il viceministro Maurizio Leo conferma il suo ottimismo. Mentre sui dati di adesione prende tempo: “Bisogna dare tempo all'Agenzia delle entrate di elaborare tutti i dati delle dichiarazioni, consideriamo una decina di giorni massimo". (Italia Oggi)
«Bisogna dare tempo all’Agenzia delle Entrate di elaborare tutti i dati delle dichiarazioni, consideriamo una decina di giorni massimo». Leo ha spiegato che per questo motivo il governo ha mantenuto al 31 ottobre il termine per aderire al concordato «perché possiamo, in base al gettito che verrà recuperato, fare degli interventi sulla riduzione delle aliquote, quello che abbiamo messo anche nella norma». (Il Sole 24 ORE)
"Ci sarà necessariamente un aumento di gettito, sul concordato non abbiamo stimato entrate, quello che viene è tutto ben accetto", ha spiegato. . (Tiscali Notizie)