Mossa di Donald Rischio Shutdown, E Joe resta zitto

Donald Trump, che nel giro di 24 ore al seguito del suo benefattore e super consigliere Elon Musk ha trascinato Washington sull’orlo dello shutdown facendo saltare l’accordo bipartisan per scongiurarlo, continua a insistere che la colpa e ogni rischio del potenziale stop del governo federale ricadrà sul presidente ancora in carica Joe Biden. “È un … (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la legge che evita lo shutdown, scongiurando la chiusura delle attività governative nel periodo natalizio, dopo settimane di tese trattative fino... (Virgilio)

Prima la Camera e poi il Senato hanno dato il via libera alla legge che scongiura per un soffio la chiusura delle attività non essenziali prima di Natale, il cosiddetto shutdown. Gli Stati Uniti evitano la paralisi del governo federale con i repubblicani che sfidano Donald Trump sul tetto del debito. (il Giornale)

REUTERS (Avvenire)

Trump esulta: per gli Usa shutdown scongiurato in extremis. Salvato lo stipendio di 800mila lavoratori

Il Congresso Usa ha scongiurato lo stop delle attività federali dopo settimane di trattative andate avanti fino all'ultimo minuto, grazie a una proposta di legge, approvata prima dalla Camera e poi anche dal Senato, per finanziare le agenzie federali fino a metà marzo. (la Repubblica)

– Gli Stati Uniti evitano in extremis lo stop delle attività federali, il cosiddetto shutdown. Con il termine della mezzanotte già scaduto da qualche minuto (le sei del mattino in Italia), i senatori hanno abbandonato la normale procedura per accelerare la votazione, ‘salvando’ in questo modo oltre 800.000 lavoratori che rischiavano di essere mandati a casa senza stipendio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il Congresso degli Stati Uniti ha evitato lo shutdown del governo per il periodo natalizio, dopo settimane di trattative tese che si sono protratte fino al limite massimo consentito dalla legge, approvando una misura che finanzia le agenzie federali fino a metà marzo. (La Stampa)