Cosa resterà del Meazza nel progetto del nuovo stadio

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SPORT

Inter e Milan hanno depositato l’11 marzo scorso in Comune i documenti che delineano il futuro di San Siro, un progetto ambizioso che prevede non solo la costruzione di un nuovo impianto, ma anche la rifunzionalizzazione dell’attuale stadio, con lavori che dovrebbero concludersi entro il 2034. L’obiettivo, come si legge nei dossier, è rigenerare urbanisticamente l’intero quartiere, trasformandolo in un polo attrattivo tutto l’anno, capace di andare oltre la semplice funzione sportiva.

Il nuovo stadio, il cui costo complessivo è stimato in 1,2 miliardi, sarà affiancato da un’area commerciale e manterrà solo una parte dell’esistente Meazza: la facciata e una sezione delle tribune del secondo anello nella zona sud-est, scelta non casuale ma mirata a preservare il valore storico e simbolico di un impianto che ha segnato la storia del calcio italiano. Il resto verrà demolito, lasciando spazio a un’operazione di riqualificazione che, secondo i club, genererà un impatto economico di 4,6 miliardi.

Intanto, il Comune di Milano ha avviato un bando pubblico – pubblicato il 24 marzo – per valutare eventuali proposte alternative a quelle presentate da Inter e Milan, con un termine ultimo fissato al 30 aprile. Una mossa che il sindaco Beppe Sala ha giustificato con la necessità di accelerare l’iter, evitando quelle che ha definito "imboscate" da parte degli oppositori politici. Le opzioni sul tavolo sono tre: mantenere lo status quo, ristrutturare il Meazza o procedere con il nuovo stadio, soluzione che i due club considerano l’unica percorribile.