Dominique Pelicot, omicidio e altre violenze. Tutti i casi in cui è indagato lo stupratore di Mazan
Introduzione Le vicende giudiziarie dell’uomo che per dieci anni - dal 2011 al 2020 - ha drogato la moglie Gisèle per violentarla e farla violentare da decine di uomini che reclutava via chat non sono finite con la condanna a 20 anni di carcere arrivata per lui il 19 dicembre. Ora sul 72enne aleggia l’ombra di altri casi e il sospetto che ci possa essere un passato da predatore sessuale seriale. "Si può presumere che quello che è successo a Mazan sia solo il culmine di un lungo processo", ha detto in un’intervista alla Bbc l’avvocato Florence Rault, che rappresenta le famiglie di altre potenziali vittime e che tuttavia non si aspetta ulteriori confessioni da parte di Pelicot in relazione a casi irrisolti: "Fino a quando non sarà messo di fronte a prove indiscutibili, negherà tutto". (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altri media
Se il caso di Giséle Pelicot ha scioccato tutta la Francia, per non dire tutto il mondo, il motivo non è riconducibile solo alle numerosissime violenze sessuali di cui è stata vittima. A colpire è anche il fatto che i cinquanta uomini complici di Dominique Pelicot, il marito della donna condannato a 20 anni di carcere, sono stati descritti come monsieur tout-le-monde, uomini della porta accanto. (Open)
Viene celebrata la forza di questa settantaduenne, la quale per caso ha scoperto che il coniuge, con cui stava da una vita e con cui aveva avuto tre figli, la drogava e poi la faceva abusare da estranei contattati su un sito internet: quando l’orrore le è stato mostrato dalla polizia, che aveva ritrovato i filmati degli stupri, lei non si è nascosta, ma ha voluto che il processo fosse dibattuto a porte aperte e, di fronte all’indicibile, ha detto che non era lei a doversi vergognare, bensì gli uomini che avevano approfittato del suo corpo inerte e inerme. (L'Unione Sarda.it)
Nell'inverno del 1991, Sophie Narme, una ragazza di 23 anni impiegata in un'agenzia immobiliare parigina, venne ritrovata senza vita, nuda e a faccia in giù, sulla moquette dell'appartamento che avrebbe dovuto mostrare a un cliente. (Corriere della Sera)
Gisèle Pelicot non tentenna: “Ho lottato per i miei figli e i miei nipoti. Ho lottato per tutte le vittime di violenze”. (Radio Radio)
Bisogna sgomberare il campo, che non è morale e neppure giudiziario, per evitare che si immagini una restituzione o, peggio, un apparato giustificatorio per chi l’ha stuprata, con la connivenza del marito che la drogava per offrirne il corpo privo di sensi a chiunque si prenotasse via internet. (il manifesto)
Finito il processo, pronunciate le pene, quella che un tempo era la famiglia Pelicot deve imparare adesso a stare al mondo in un modo nuovo, perché il 72enne patriarca Dominique un tempo molto amato — marito premuroso e padre attento — è stato condannato a vent’anni. (Corriere della Sera)