Viola più forte di ogni problema: ora non deve porsi limiti (ma da San Siro è arrivata una brutta notizia)
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La settimana più complicata, quella che avrebbe potuto spezzare le gambe a chiunque, si è chiusa con una vittoria che vale molto più di tre punti. La Fiorentina, tra intoppi burocratici, lutti e imprevisti dell’ultimo minuto, ha dimostrato di saper resistere a ogni tempesta, superando il Cagliari in trasferta nonostante un contesto che avrebbe giustificato un passo falso.
Prima il divieto imposto ai tifosi residenti a Firenze, decisione che ha lasciato molti perplessi; poi la scomparsa del Papa, che ha costretto a riorganizzare il calendario, spostando la partita di appena due giorni. Senza contare le difficoltà logistiche: la squadra, già certa di rientrare a Firenze, ha dovuto cercare in fretta un campo di allenamento e un nuovo hotel a quaranta chilometri dalla sede originaria. E quando sembrava che il peggio fosse passato, l’ultimo colpo: Moise Kean, costretto al forfait per un problema familiare a poche ore dal fischio d’inizio.
Palladino, in conferenza stampa, non ha nascosto l’emozione: «Dedichiamo questa vittoria a Kean», ha detto l’allenatore, sottolineando come la squadra voglia «riportare la Fiorentina più in alto possibile». Un obiettivo che passa anche dai tre punti conquistati all’Unipol Domus, grazie al gol di Piccoli nel primo tempo e a una resistenza difensiva che ha tenuto nonostante le falle di un centrocampo poco brillante, con Fagioli in particolare difficoltà.
Il Cagliari, dal canto suo, ha lasciato il campo con la sensazione di aver sprecato occasioni. Nicola, pur riconoscendo i meriti dei suoi ragazzi, ha ammesso che «non abbiamo raccolto quanto avremmo meritato». Una partita combattuta, in cui i rossoblù hanno mantenuto un buon equilibrio tra fase difensiva e proposizione, ma senza trovare il modo di ribaltare il risultato.