Google, gli Usa passano all’azione: “Scorporare Chrome”
In un documento di 23 pagine il Dipartimento di giustizia avvia la richiesta ufficiale dei regolatori. Stop anche ad accordi con i produttori di smartphone per imporre di default l’utilizzo del browser. Kent Walker, capo dell'ufficio legale della big tech: “A rischio l’innovazione made in Usa e anche il vantaggio competitivo nell’intelligenza artificiale” (CorCom)
Ne parlano anche altri media
La risposta di Mountain View tramite il proprio responsabile legale: "Proposta ampiamente spropositata" (LAPRESSE)
Alphabet a picco in a Wall Street, il titolo della casa madre di Google crolla del 5,93% sul Nasdaq (a 166 dollari) dopo che il Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti ha chiesto a un tribunale di ordinare separazione e vendita di Chrome, il navigatore Internet di Google, ed eventualmente anche del sistema operativo per dispositivi mobili e smartphone Android. (Tiscali Notizie)
Le azioni di Alphabet, società madre di Google, sono scese di oltre il 5% giovedì, facendo registrare quello che sarebbe stato il più grande crollo del titolo in 10 mesi, dopo che il Dipartimento di Giustizia ha chiesto a Google di cedere il suo browser Chrome per “interrompere definitivamente” il monopolio dell’azienda sul mercato dei motori di ricerca. (Forbes Italia)
Adesso è ufficiale: il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha stilato un elenco di 23 rimedi che Google dovrà porre in essere per ripristinare la concorrenza nel campo delle ricerche online. (Lettera43)
Google deve vendere il browser Chrome per mettere fine alla sua posizione di monopolista nella ricerca online. Questo è quanto sostiene il Dipartimento di Giustizia (DoJ) degli Usa di fronte al giudice del tribunale distrettuale del distretto di Columbia, l’unità amministrativa federale della capitale, Washington. (Open)
La vicenda riguarda la storica vittoria ottenuta in tribunale dal Dipartimento di Giustizia americano lo scorso agosto rispetto alla richiesta di vendita del browser Chorme da parte di Google. Google non ci sta e attacca il Governo degli Stati Uniti. (L'Opinione)