Donne giovani e social: la cittadinanza è una battaglia nel segno della Gen Z
Roma — Si sono mobilitate soprattutto le donne, giovani under 30, attive sui social e impegnate. Sono loro in forze ad avere sottoscritto il referendum sulla cittadinanza: circa 240 mila firme. Nei dati statistici elaborati ieri dai promotori del referendum per allargare ai nuovi italiani le maglie della cittadinanza, sono i più giovani i grandi protagonisti del cambiamento: e sono 344.404 tra gi… (la Repubblica)
Ne parlano anche altre testate
Dall’autonomia differenziata alla legge sulla cittadinanza, il sistema digitale ha permesso di raggiungere il mezzo milione di firme necessarie per proporre i quesiti referendari. Corsa contro il tempo entro il 30 settembre per la proposta di abrogazione della legge elettorale, il cardine della democrazia in crisi di partecipazione Seggio elettorale Archivio ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO (Città Nuova)
Ma le urne per cambiare la legge sul… (la Repubblica)
Due contro l’autonomia differenziata, uno sulla legge sulla cittadinanza, quattro per cancellare la riforma del Jobs act, o quel che ne resta. Sono due i quesiti presentati dalle opposizioni contro l’autonomia differenziata targata Calderoli: uno di abrogazione totale per cui sono state raccolte le firme, uno di abrogazione parziale presentato dalle 5 regioni a guida centrosinistra per cautelarsi nel caso in cui la prima strada dovesse essere chiusa dalla Consulta. (Il Sole 24 ORE)
Una scelta che dà un contributo alla sottoscrizione che in poche settimane ha raggiunto e superato le 500mila firme necessarie per il quorum. «Questo è uno dei tanti esempi dove la realtà arriva prima delle norme - ha detto il sindaco Damiano Tommasi -. (Il Mattino di Padova)
Cosa succederebbe se il referendum sulla “cittadinanza”, che ha superato le 500 mila firme online, fosse approvato? Più in generale, quali sono le differenze tra le varie proposte di riforma e come impattano sulla situazione attuale? Ius sanguinis. (Il Fatto Quotidiano)
Lunedì alle ore 11 con i partiti e le associazioni che hanno promosso il quesito depositeremo le sottoscrizioni in Cassazione”. “Con questa mobilitazione gli italiani hanno dimostrato che quando al Parlamento manca la capacità di guardare la realtà, c’è chi sa farsi avanti con tutta la forza della democrazia e della partecipazione come previsto dalla Costituzione. (Civonline)