Vladimir Putin: "Caduta di Assad in Siria non è sconfitta per la Russia. Pace con Kiev con autorità legittime"
La caduta di Bashar al-Assad, alleato stretto della Russia, e la fine del suo regime in Siria, non rappresentano una sconfitta per Mosca. Ad affermarlo è stato il presidente russo Vladimir Putin nella sua conferenza stampa annuale. Durante l'incontro ha affrontato diversi altri temi, dalla guerra in Ucraina ai rapporti con il presidente eletto Donald Trump e la Cina (Fanpage.it)
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Almeno così sembrerebbe a giudicare dai messaggi postati sui due social. Bashar al-Assad ha perso la Siria, ma non le password per gli account X e Telegram di quelli che furono gli account ufficiali della presidenza di Damasco. (Corriere della Sera)
Getting your Trinity Audio player ready... Su Telegram ricostruisce il percorso tra il 7 e l'8 dicembre da Damasco alla base russa (Dire)
L'ex presidente siriano Bashar Assad riappare e sostiene che la sua evacuazione dalla Siria, avvenuta lo scorso 8 dicembre, non era stata pianificata ma che è stata chiesta dalla Russia dopo che la base di Hmeimim, dove si sarebbe recato, a suo dire, per coordinare l'intervento militare della Russia, era stata attaccata da droni. (Adnkronos)
Assad ha spiegato di aver lasciato Damasco solo l’8 dicembre, dopo aver coordinato le operazioni con l’aiuto della Russia: “Sono rimasto a Damasco, adempiendo ai miei doveri fino all’ultimo momento”. La deposizione del regime di Bashar al-Assad ha lasciato la Siria in una situazione di estrema incertezza. (Tiscali Notizie)
Reuters (Avvenire)
Nessuna resa, nessun piano premeditato, nessuna fuga durante la battaglia per Damasco e «un profondo senso di appartenenza alla Siria e al suo popolo». Dopo più di una settimana dal rovesciamento del regime, Bashar Al-Assad ha rotto il silenzio. (ilmessaggero.it)