La strategia israeliana che considera centinaia di civili un danno accettabile

La strategia israeliana che considera centinaia di civili un danno accettabile
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
left ESTERI

Venti morti. È la quota di vite civili che l'esercito israeliano prevede per eliminare un solo miliziano di Hamas. Così recita un ordine segreto impartito agli ufficiali israeliani e svelato da un'inchiesta del New York Times Ci sono storie che non vogliamo sentire, verità che ci disturbano, ma che restano lì, pronte a gettare una luce impietosa sulla nostra esistenza. Una di queste arriva dalle pagine del New York Times, che ha rivelato una vicenda dai contorni inquietanti: nei primi mesi dell’assalto a Gaza l’esercito israeliano ha abbassato la soglia di tolleranza per le vittime civili, perseguendo obiettivi militari a ogni costo. (left)

La notizia riportata su altri giornali

Ma sapere che dei neonati non riescono a superare le poche settimane di vita per il freddo e il gelo, in braccio a genitori disperati e impotenti, dovrebbe farci sentire umiliati e miseri, dovrebbe toglierci il sonno. (Livesicilia.it)

Come Israele ha allentato le regole che proteggevano i civili

Il numero di vittime collaterali tollerabile è stato aumentato a 20 civili. Il quotidiano statunitense evidenzia come prima di ogni cosa sia stato innalzato il numero di obiettivi legittimi: migliaia di militanti e siti che non erano mai stati prioritari lo sono diventati e nel mirino di Israele sono così finiti anche combattenti di basso profilo. (RSI Radiotelevisione svizzera)