Bertinotti dà la sveglia ai compagni: il ciclo storico della sinistra è finito, imparate la lezione da Trump
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Il trionfo di Donald Trump che si riprende la Casa Bianca sarà pure una brutta notizia, come dice Elly Schlein, ma la sinistra mondiale si ostina a non capire la lezione. Parola di Fausto Bertinotti che, ospite di 5 Notizie su Radio Cusano, dà una lettura controcorrente del voto Usa. E un sonoro scossone ai compagni che sbagliano. “L’elezione di Donald Trump non rappresenta un vero e proprio pericolo per la democrazia. (Secolo d'Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
E ci si domanda, nella mia parte di mondo che è sempre convinta di essere “i buoni” e di avere ragione, come possa il popolo americano, 330 e rotti milioni di persone di ogni origine, aver votato quello sbagliato. (Il Fatto Quotidiano)
E, invece, anche alla maggioranza degli elettori americani, più che il fascismo che minaccia la democrazia, i matrimoni per le coppie gay e uno dei sette nani da dipingere di nero, interessano «le frontiere, la sicurezza e tornare a fare grande la nostra Patria». (il Giornale)
Il tycoon risorto è uno spettacolo insopportabile che disgusta i palati fini e alimenta il trattamento più severo, l'insulto personale al limite del body shaming, esteso anche ai parenti di terzo grado e a chi sta attorno a Trump. (il Giornale)
Ma lui rappresenta solo la punta di una tendenza di oggi, non è l'unico fattore". Così Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera dei Deputati, ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione 5 Notizie condotta da Gianluca Fabi, in merito alla vittoria di tycoon nelle elezioni americane. (Liberoquotidiano.it)
Italo Bocchino commenta a Otto e Mezzo il risultato delle elezioni americane. La vittoria di Donald Trump è stata imponente e ha lasciato Kamala e i dem attoniti, al punto che hanno preferito incolpare Joe Biden accusandolo di essersi ritirato troppo tardi dalla corsa alla Casa Bianca (Liberoquotidiano.it)
Non intendo chiaramente fare di tutta l’atmosfera un informe polpettone più di quanto non lo sia già. E’ solo che fugando tra gli articoli di giornale come in un guardaroba, mi sento un ciccione depresso che vede più la montagna di roba che non gli va che la miseria che gli si addice. (Il Fatto Quotidiano)