L’altolà di Mattarella: ogni potere resti dentro i suoi limiti
«Ciascun potere e organo dello Stato deve sapere che ha limiti che deve rispettare. Gli organi dello Stato non sono fortilizi contrapposti che cercano di strappare territorio l’uno all’altro. Essere arbitro significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano e ciò vale per il potere legislativo, esecutivo e giudiziario». Con i modi inappuntabili di sempre e la puntigliosa attenzione alla correttezza istituzionale che gli è propria, rispondendo alle domande degli studenti nell’evento organizzato dall’Osservatorio giovani editori, Sergio Mattarella picchia durissimo. (il manifesto)
Ne parlano anche altre fonti
Quando Mattarella usa la metafora dell’«arbitro» per sintetizzare il proprio ruolo e spiega che «entra in attività se il sistema si blocca», cita un principio da lui interiorizzato fin dai tempi in cui studiava Giurisprudenza. (Corriere della Sera)
Sergio Mattarella si è sbottonato. "Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. (il Giornale)
Tutte e due le affermazioni sono sbagliate». «A volte sentite dire che c’è stato un appello al capo dello Stato perché non firmi una legge perché è sbagliata, oppure se la firma viene detto che la condivide. (Il Sole 24 ORE)
Ed è una risposta sciasciana che nasconde una preoccupazione e… E ora, qui dal palco del Salone delle Fontane, all’Eur, nel dialogo con mille giovani, Sergio Mattarella rivela di avergli risposto: «Se io violassi le regole a fin di bene poi si abilita chiunque a violarle a fine di male». (la Repubblica)
Lo ha detto Sergio Mattarella all’evento «25 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori» presieduto da Andrea Ceccherini, rispondendo alla domanda di una studentessa. una scelta fondamentale». (Giornale di Sicilia)
Nel corso dell’evento, tenutosi al Salone delle Fontane all’Eur, è stato lanciato «Doubt and Debate», una piattaforma multimediale che mira a combattere la disinformazione e a sviluppare il pensiero critico e della quale Il Giornale è uno dei partner italiani. (il Giornale)