Il referendum per l'adesione: la Moldavia per un soffio verso la Ue

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Avvenire ESTERI

ANSA Il piano di “riannessione politica” della Moldavia alla Russia non è passato. Ma per poco. Sono stati gli elettori emigrati nella Ue a salvare per soli 10mila voti le prospettive di avvicinamento all’Europa, con il 50,28% dei “sì” all’impegno da inserire nella Costituzione per un futuro ingresso nell’Ue. Si votava anche per le presidenziali, e l’uscente europeista Maia Sandu (42%) dovrà vedersela al secondo turno con il socialista filorusso Alexandr Stoianoglo, sostenuto dal partito socialista, tradizionalmente filo-russo, e distanziato (26%). (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In termini percentuali, il voto per la scelta europea è stato del 50,46% contro il 49,54%, una differenza di poco più dell’1%. (Vita)

Questi eventi non solo hanno segnato un bivio storico per la nazione, ma hanno anche messo in evidenza il peso delle influenze geopolitiche esterne, con la Russia da un lato e l’Occidente dall’altro, entrambi fortemente interessati al futuro dell’ex repubblica sovietica. (Farodiroma)

Il risultato risicato del referendum pro-UE dello scorso 20 ottobre, tenutosi insieme alle elezioni presidenziali, mostra tuttora un paese diviso tra l’Occidente e la Russia. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

Sono giorni cruciali per la Moldavia. (Sky Tg24 )

(di Gino Lanzara ) (Difesa Online)

Un “sì” risicato e al fotofinish, con un vantaggio di appena seimila voti che però permette alle istituzioni della Moldavia di introdurre le modifiche costituzionali necessarie per aderire all’Unione Europea. (Il Dubbio)