Attacco basi italiane in Libano, a sinistra scatta lo sciacallaggio: "Vergogna, il governo chiarisca"

Come soldati ben addestrati "al pericolo" le sinistre scatenato il puntuale processo preventivo al governo Meloni a poche ore dall'attacco israeliano al quartier generale dell'Unifil in Libano, dove è presente un notevole contingente italiano. Il ministro della Difesa ha immediatamente convocato d'urgenza l'ambasciatore israeliano e fatto il punto con (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Crosetto: atti ostili potrebbero costituire crimini di guerra Milano, 10 ott. Sicuramente "violazioni non giustificate", ha aggiunto Crosetto che ha anche comunicato di aver "espresso un fortissimo disappunto" al ministro della Difesa israeliano gallant e all'ambasciatore israeliano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Spari contro gli italiani che sono schierati in quel fazzoletto di Medio Oriente per garantire la pace o, quanto meno, la stabilità. Le voci rimbalzano dal Sud del Libano, dove un migliaio di militari italiani ha un ruolo di primo piano nel contingente Unifil nella line blu, la divisione tra l’area occupata da Hezbollah e Israele. (ilmessaggero.it)

La mia idea, e quella del governo, è di cercare di far prevalere gli spazi di pace». È una scelta dell’Onu sulla quale rifletteranno i 40 Paesi che contribuiscono alla missione. (Corriere Roma)

Matteo Renzi preoccupato dopo gli attacchi di Israele contro le basi Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) nel sud del Libano. “Chiediamo che il ministro Tajani ci relazioni immediatamente. Non abbiamo conferme ufficiali da parte del governo ma leggiamo sui giornali di questo doppio o addirittura triplo intervento contro le strutture Unifil”, ha detto il senatore e leader di Italia Viva fuori da Palazzo Madama. (LAPRESSE)

"Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane contro la base Unp 131 potrebbero costituire crimini di guerra e sicuramente rappresentano delle gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale umanitario. (La Stampa)

Per quanto contenuta, nelle parole del ministro della Difesa si la rabbia per l’attacco subito dal contingente internazionale, del quale fanno parte 1.200 soldati italiani, da parte di un governo da sempre considerato amico e al quale l’Italia non ha fatto mai mancare il suo sostegno. (il manifesto)