Le auto elettriche cinesi vendono quasi quanto Tesla
Le registrazioni di nuove auto in Europa sono diminuite dell'1,9% a novembre rispetto all'anno precedente. I cinque maggiori produttori europei - Gruppo Volkswagen, Stellantis, Gruppo Renault, Gruppo BMW e Gruppo Mercedes-Benz - hanno dominato il mercato con il 65% delle vendite totali a novembre. Le case automobilistiche giapponesi hanno seguito con una quota del 13%, mentre i marchi coreani hanno rappresentato il 7,5% delle vendite. (Tom's Hardware Italia)
Ne parlano anche altre testate
Industrie europee impreparate La Comunità europea dovrebbe quindi investire enormi risorse e trasformare in circa dieci anni tutte le fabbriche che producono auto a costi di manodopera e di componenti ridotti, cosicché i prodotti finiti avrebbero dei prezzi finali in linea con quelli dei due grandi produttori di auto elettriche a livello mondiale e cioè la Tesla negli Stati Uniti e la Byd in Cina. (Quotidiano di Sicilia)
Il settore automobilistico globale affronta un periodo di cambiamento radicale. (Agenda Digitale)
E il 2025 non promette nulla di meglio, almeno in Europa dove aleggia l’aria di crisi causata da una tempesta perfetta di vetture elettriche che si vendono molto poco, investimenti miliardari che non ritornano, fabbriche che chiudono anche in Germania. (Il Sole 24 ORE)
Molte case automobilistiche provenienti dalla Cina hanno infatti cominciato a esportare ufficialmente i propri prodotti sul nostro mercato e se un tempo queste vetture avevano gusto e qualità discutibili, oggi sono auto spesso di ottima fattura, come si evince anche dai test Euro NCAP che ne dimostrano la sicurezza. (AlVolante)
E mentre l’Europa, come emerso nel corso della conferenza stampa Unrae di fine d’anno, “continua a pagare il prezzo di politiche incoerenti e dell’assenza di una visione strategica per accompagnare una transizione sostenibile”, fra politiche del governo italiano “ondivaghe”, Ecobonus andati esauriti in poche ore e un piano triennale a sostegno dell’auto poi smentito, la Cina, in barba ai dazi sventolati come possibile deterrenza, avanza con proposte allettanti, per qualità e accessibilità (con l’annunciata apertura di siti produttori in EU anche il problema dei rincari dovuti ai dazi decadrà). (LifeGate)
I dati sulle immatricolazioni in Ue a novembre non solo hanno confermato il lungo periodo di domanda stagnante ma anche il netto calo della quota di mercato per i brand di Pechino. Primi effetti dei dazi europei sull’import di auto elettriche cinesi. (la Repubblica)