Colpevole di giornalismo: Assange al Consiglio d’Europa

Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha fatto la sua prima apparizione pubblica al Consiglio d’Europa dal momento della sua liberazione a giugno. Durante la sua testimonianza, Assange ha messo in guardia contro la crescente criminalizzazione del giornalismo, affermando che la libertà di espressione si trova “a un bivio oscuro”. Assange ha parlato della sua esperienza di prigioniero di coscienza, quattordici anni di detenzione e isolamento, chiarendo che la sua liberazione è una resa per il giornalismo e la libertà di informazione. (articolo21)

Su altre fonti

Lo ha dichiarato il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, parlando per la prima volta da quando è stato liberato a giugno davanti a una commissione del Consiglio d'Europa incaricata di studiare le condizioni di detenzione. (ilmessaggero.it)

"Vedo più impunità, più segretezza, più rappresaglie per aver detto la verità, e più autocensura. E' difficile non tracciare una linea tra il governo degli Stati Uniti che attraversa il Rubicone criminalizzando a livello internazionale il giornalismo e il freddo clima attuale per la libertà di espressione". (Il Messaggero Veneto)

" Alla fine ho scelto la libertà, piuttosto che una giustizia irrealizzabile ", ha dichiarato nel discorso tenuto davanti a una commissione per i diritti umani del Consiglio d'Europa, a Strasburgo, che in un recente rapporto lo ha riconosciuto come prigioniero politico. (il Giornale)

Non sono libero oggi perché il sistema ha funzionato. “Ho scelto la libertà sull’impossibilità di ottenere giustizia. (Il Fatto Quotidiano)