Esplosione di Calenzano, la ricostruzione della Procura: "Chiara inosservanza delle procedure”

A causare l'esplosione nel deposito Eni di Calenzano potrebbe essere stata una fuoriuscita di carburante "dovuta alla chiara inosservanza delle procedure previste". È l'ipotesi della Procura di Prato che indaga sull'incidente per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. (Fanpage.it)

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Iscriviti a RUMORE, la newsletter di Fanpage. Eni: “Ipotesi premature” Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che indagano sull’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze) in cui sono morte 5 persone, un operatore avrebbe lanciato l’allarme pochi secondi prima dell’incidente. (Fanpage.it)

La Procura però indaga anche sulla manutenzione in corso e ipotizza anche la "rimozione dolosa o colposa di cautele contro gli infortuni sul lavoro". (Fanpage.it)

Cire… Aveva 50 anni e due figli piccoli. (La Stampa)

Il sindaco Carovani: «Il deposito va spostato, è incompatibile»

"Abbiamo chiesto che si apra una riflessione e un tavolo di confronto per capire come questo sito può coesistere con questo stato di cose, con il contesto infrastrutturale urbanistico che c'è qui". Lo ha detto questa mattina il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani a margine della commemorazione per le vittime dell'esplosione al deposito Eni in occasione del lutto regionale. (LA NAZIONE)

Li hanno recuperati al mattino i vigili del fuoco, fra le macerie dell’area distrutta dall’esplosione. E non erano tutti camionisti. Solo tre delle cinque vittime dell’immane esplosione al deposito Eni di Calenzano lavoravano come autotrasportatori: al nome di Vincenzo Martinelli si sono aggiunti quello di Carmelo Corso, 57 anni, e Davide Baronti, 49 anni, tutti da tempo residenti in Toscana. (il manifesto)

“Nonostante le attività e le esercitazioni per il rischio di incidenti, chiediamo che si ripensi complessivamente questo insediamento nel cuore di Calenzano, a due passi dalla ferrovia, a 300 metri dall’autostrada A1 ed a 500 metri dall’A11. (il manifesto)