Il 7 ottobre che divide Israele

Nel giorno che descrive come il suo Olocausto, in cui nelle grandi città come nelle piccole comunità si sono svolte cerimonie e riti religiosi in memoria dei circa 1200 soldati e civili rimasti uccisi il 7 ottobre 2023 nell’attacco di Hamas, Israele si scopre diviso. Non è bastato a nasconderlo provare a far emergere solo il dolore e il cordoglio della nazione per quanto è accaduto un anno fa. Il governo e le autorità locali hanno tenuto le loro iniziative, in forme più contenute rispetto a quelle progettate inizialmente dalla ministra Miri Regev (il manifesto)

Ne parlano anche altre fonti

«Esprimo vicinanza alle vittime civili innocenti del 7 ottobre, a quelle innocenti palestinesi e libanesi, e auspico che cessi il fuoco e che riprenda il dialogo tra i popoli». (La Repubblica)

Si teneva esattamente un anno fa l’attacco di Hamas contro Israele che ha infiammato il Medioriente. L'esercito israeliano (Idf) ha segnalato quattro razzi provenienti dal sud della Striscia di Gaza quando erano iniziate da poco le celebrazioni. (Sky Tg24 )

In una giornata di cordoglio profondo Israele ha ricordato ieri le vittime delle stragi perpetrate da Hamas il 7 ottobre scorso ed i 101 connazionali che da un anno sono ancora tenuti prigionieri a Gaza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Meloni, messaggio al Ghetto: «Lavorare per il dialogo»

Verso le cinque e mezza del mattino, mentre erano in corso i preparativi per la cerimonia del primo anniversario dal massacro del 7 ottobre, data che segna anche l’inizio della guerra a Gaza, dalla Striscia sono partiti alcuni razzi verso Tel Aviv. (Il Fatto Quotidiano)

Ha organizzato l’evento insieme alle altre famiglie e invitato giornalisti israeli… 368 sono stati uccisi dai miliziani di Hamas. (La Stampa)

Osservata prima, durante e dopo la cerimonia nella sinagoga in cui il tutti insieme e mai più un 7 ottobre è stato il senso del ricordo, Giorgia Meloni è la leader che si vuole distinguere per una postura che appartiene storicamente all’Italia, e continua ad appartenerci, nei confronti delle crisi e delle guerre in Medio Oriente. (ilmessaggero.it)