Nastase: «Sinner, testa da numero 1. Ma io mi divertivo di più: a Panatta portai un gatto nero in campo per farlo perdere»

«All’inizio degli anni Settanta, quando nacque, il Master era una festa di fine stagione, una specie di gita di classe in giro per le capitali del pianeta. La sera si usciva tutti insieme a cena. Ognuno aveva il suo stile, la sua personalità. Oggi giocano a tennis tutti uguale, sembrano macchine di F1». A quei tempi, quando il tennis aveva un’anima di legno e la prima classifica suonava come una sentenza (23 agosto ‘73), Nasty era il migliore. (Corriere della Sera)

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Molto lontani sono i tempi scelti dall’organizzazione delle ATP Finals per dare nome ai raggruppamenti dell’edizione 2024: si va infatti fin negli Anni ’70 (e anche prima), quando alla testa del tennis c’erano John Newcombe, cui è intitolato il girone presidiato da Zverev e Alcaraz, e Ilie Nastase, il cui nome è posto nel raggruppamento di Jannik Sinner. (OA Sport)

Sinner e Atp Finals, “Nasty” Nastase: “Jannik come Martina Hingis. I 6 milioni in Arabia? Un'esibizione non conta. E se gli chiedessero di fare il doppio misto...”. E su Panatta e il gatto nero in auto, il docufilm e Wimbledon

Ilie “Nasty” Nastase ha parlato così di Jannik Sinner: “È agile, intuitivo, sa vedere il gioco in anticipo. Da numero uno (il primo della storia del ranking Atp) a numero uno (quello di oggi). (MOW)