De Rossi racconta l'incontro con Ferguson per andare allo United: "Stavo in silenzio, avevo paura"
A cura di Ada Cotugno E se Daniele De Rossi fosse andato subito via dalla Roma? È il classico scenario da realtà parallela, ma in verità il suo addio ai giallorossi sarebbe potuto avvenire senza troppi intoppi. L'ex giocatore è sempre stato ammaliato dal fascino del calcio inglese e dalla musica degli Oasis e le sue due passioni lo avrebbero potuto davvero portare in Premier League quando era nel pieno della sua carriera, pronto per scrivere grandi pagine e vincere trofei. (Fanpage.it)
Su altri giornali
De Rossi e il suo amore per la Roma: "Tutti qui vorrebbero vestire una sola maglia..." (TUTTO mercato WEB)
Redazione 16 dicembre 2024 (modifica il 16 dicembre 2024 | 13:02) "A Roma più pressione perché è più forte l'amore", ha aggiunto l'ex tecnico (ForzaRoma.info)
L'ex allenatore della Roma ha ovviamente parlato del suo affetto per la squadra della Capitale dichiarando: " Pressione intorno alla squadra? È l'amore per questo club, il modo in cui siamo. Se io fossi uno chef sarei così, se cucinassi una carbonara e non ci fosse tanto guanciale mi arrabbierei (ride, ndr). (Tuttosport)
Daniele De Rossi è stato ospite della trasmissione podcast di Gary Neville, Roy Keane, Jamie Carragher e Ian Wright anche se la registrazione risale a qualche settimana fa. Tra i vari temi trattati l’ex giocatore e tecnico giallorosso si è soffermato su cosa significa giocare per la Roma e su alcune decisioni che Daniele giudica come “calcisticamente sbagliate”. (leggo.it)
L'ex centrocampista e allenatore giallorosso si è raccontato nel podcast di Gary Neville: "Chi nasce qui ha il sogno di giocare per la Roma, poi se sei fortunato puoi scegliere di andare in una squadra migliore o restare: ho fatto una scelta calcisticamente sbagliata, ma è andata bene così e non ho rimpianti. (Sky Sport)
“Nel 2006 potevo giocare nel Manchester United, ma non ho rimpianti”. Daniele De Rossi torna a parlare, in inglese, come ospite del podcast condotto da Gary Neville, Roy Keane, Jamie Carragher e Ian Wright anche se la registrazione risale a qualche settimana fa. (La Gazzetta dello Sport)