Messico, la protesta irrompe fin dentro il Senato, ma la riforma della giustizia di Amlo va

, Città del Messico Andrea Cegna , Città del Messico Non è bastata l’irruzione al palazzo del Senato, la sospensione della seduta, il suo spostamento nella vecchia sede istituzionale e neppure le proteste di questi mesi e i tanti dubbi sollevati da diversi punti del dibattito politico. La riforma de Potere Giudiziario in Messico, voluta fortemente dal presidente Andres Manuel Lopez Obrador (Amlo), è passata con 86 voti favorevoli e 41 contrari. (il manifesto)

Su altri media

Per la promulgazione delle modifiche costituzionali sarà necessario il voto favorevole di almeno 17 di esse. Dopo una giornata di proteste in alcune strade della capitale e la confisca della tribuna da parte dei deputati del Pri, Pan e Mc, è stato decisivo il voto favorevole alla riforma espresso dal senatore dell'opposizione Miguel Ángel Yunes. (Corriere del Ticino)

I manifestanti si sono accalcati fuori dal Senato messicano il 10 settembre, mentre i senatori si riunivano per approvare la riforma. Continuano le proteste in Messico per la controversa riforma della Giustizia proposta dal presidente uscente Andres Manuel Lopez Obrador (ilmessaggero.it)

Dopo aver ottenuto il sostegno di un voto decisivo dell'opposizione, quello del senatore Miguel Ángel Yunes, la coalizione di governo del partito di Morena in Senato era pronta per approvare la riforma della giustizia proposta dal presidente Andrés Manuel López Obrador. (Il Messaggero Veneto)

Messico. Amlo spinge sulla riforma della giustizia

Il blitz di funzionari giudiziari e studenti di giurisprudenza, contrari alla proposta voluta dal presidente uscente di rendere elettive le cariche di giudici e magistrati, ha costretto il presidente del Senato ad aggiornare la sessione (AGI - Agenzia Italia)

La riforma giudiziaria proposta in Messico dal governo di Andrés Manuel López Obrador, conosciuto come “Amlo”, mira a ridefinire il ruolo del potere giudiziario nel paese, cercando di evitare quella che viene percepita come un’espropriazione liberale della democrazia messicana. (Notizie Geopolitiche)