Cosa ci ha detto la facile vittoria di Sinner su Medvedev
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Foto di IMAGO / PanoramiC C’è un punto della partita di ieri che mi ha fatto male vedere. Siamo nel terzo set e Jannik Sinner è già 3-0 avanti su Daniil Medvedev. Dopo aver perso il set precedente, subendo a tratti la grande aggressività del suo avversario, Jannik è tornato a trasformare il campo da tennis in una “camera senz’aria”. È già avanti di un break e potrebbe economizzare le proprie energie nei turni di servizio; invece decide di restare attaccato anche a quel game, risale fino a palla break, sbranando la seconda di Medvedev. (L'Ultimo Uomo)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La sua quarta “semi” è in programma oggi a New York (ore 21) contro Jack Draper, in palio la finale nel quarto major in stagione. In quest’arco di tempo davvero ristretto Jannik Sinner ha completato un personale e prestigiosissimo en plein di semifinali nei tornei dello Slam. (LiveTennis.it)
Con il punteggio di 6-1, 1-6, 6-1, 6-4 - nei quarti di finale degli Us Open non è passato inosservato. Nel corso del podcast 'La telefonata', le leggende del tennis azzurro Adriano Panatta e Paolo Bertolucci hanno speso parole d'elogio per il fuoriclasse altoatesino. (Tuttosport)
Si giocava ancora a Forest Hills, nel 1977, quando ci arrivò Corrado Barazzutti: il friulano era nel fiore dei suoi anni migliori in quello che si rivelò essere il terzo e ultimo anno sulla terra verde, nota anche come har-tru. (OA Sport)
Dove vedere Sinner-Fritz oggi in tv: finale US Open 2024 gratis e in chiaro alle 20:00, anche in streaming (Goal Italia)
La prestazione dell’altoatesino nel match vinto contro Daniil Medvedev, intanto, è stata commentata da Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, nel loro podcast ‘La telefonata’. "Ho visto la partita a strappi, non al 100% — ha detto Bertolucci — Dall’inizio del terzo set però c’è stata una svolta di Sinner e non c’è stata più partita. (Liberoquotidiano.it)
La rivoluzione americana, Fritz o Tiafoe, uno statunitense in finale all’Open Usa per la prima volta dal 2006. E poi l’Europa che dopo i Big Three si garantisce la presenza a New York grazie a un inglese di nuova generazione, Jack Draper, e a un italiano d’esportazione come non avevamo mai avuto nella storia del tennis, Jannik Sinner, entrambi classe 2001. (Corriere della Sera)