La Procura di Roma sospende l'App per il processo penale telematico
La Procura di Roma sospende l'App sul processo penale telematico. L'ufficio giudiziario più grande di Italia, dopo la decisione presa anche dal Tribunale che ha "evidenziato numerosi malfunzionamenti" dell'applicazione, ha disposto che i magistrati "redigano e depositano" gli atti "in forma di documenti analogici" e invita a "depositare - si legge nel provvedimento firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi - con modalità non telematiche atti, documenti, richieste e memorie" da oggi e fino al 31 gennaio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altri giornali
Il nuovo processo penale telematico è un flop anche a Latina dove si stanno registrando numerosi malfunzionamenti del sistema introdotto dal primo gennaio. GIUSTIZIA Depositi di atti impossibili, avvocati non "autorizzati" dal sistema, firme digitali introvabili e sistemi bloccati. (ilmessaggero.it)
Si è scatenata una curiosa tempesta mediatico-giudiziaria attorno a un tema un po’ laterale ma certamente non trascurabile: nel pieno del primo, decisivo passaggio sulla separazione delle carriere, una parte della magistratura ha innescato un allarme sui presunti ( e almeno in parte inesistenti) balbettii di “App”, la piattaforma per il deposito digitale degli atti nei procedimenti penali, che da Capodanno è strumento obbligatorio per un nuovo ulteriore slot di documenti. (Il Dubbio)
Lo mette nero su bianco il Presidente del Coco, facendosi portavoce delle segnalazioni e del malcontento di giudici, avvocati, dipendenti del settore amministrativo e di tutti coloro che all’applicazione dovrebbero fare ricorso quotidianamente. (TeleRama News)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio prova a gettare acqua sul fuoco: «Le cose non vanno male come sembrerebbe», ha sostenuto il Guardasigilli quando gli hanno chiesto della falsa partenza del processo penale telematico. (La Repubblica)
Il 1° gennaio 2025 è entrato in vigore il sistema a doppio binario (analogico e telematico), a causa dei malfunzionamenti e dei blocchi i presidenti dei Tribunali in tutta Italia hanno deciso di sospendere le nuove regole, prorogando al 31 marzo la possibilità di redigere e depositare gli atti con modalità analogiche. (Fanpage.it)
Da Napoli a Roma, da Torino a Milano tribunali e procure sospendono l'App. L’Anm aveva già lanciato l’allarme (LA NOTIZIA)