Lamezia, primario del Pronto soccorso aggredito con un manganello: “Siamo a un punto estremo, non si lavora più serenamente”
Ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario. Intorno alle 21 dell’11 novembre, il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è stato aggredito con un manganello dai parenti di una paziente che doveva essere dimessa . Il medico stava spiegando che il periodo di osservazione clinica era terminato, l’iter diagnostico concluso e la signora poteva rientrare a casa con la terapia prescritta. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
Poi l’esito inimmaginabile: manganellate contro il primario del reparto. Quella di lunedì sera contro Rosarino Procopio, responsabile facente funzioni del reparto tradizionalmente più duro, si distingue non solo per la dinamica particolarmente violenta, ma anche per il rapido arresto, per lesioni personali aggravate e porto di oggetti atti ad offendere, dell’aggressore Luca Sacco: già noto alle forze dell’ordine e contrario, nel caso specifico, alle dimissioni di una familiare dal reparto di Osservazione breve intensiva. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L'arresto è stato compiuto da personale del Commissariato della Polizia di Lamezia Terme in flagranza differita, in base alle nuove norme contro il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario. Si tratta di un 28enne lametino, Carlo Sacco, già noto alle forze dell'ordine. (LaC news24)
Stavolta i fatti non riguardano l’ira di parenti sorpresi dal decesso di un loro caro. Anzi, la degente in questione, lunedì sera, stava per essere dimessa dal reparto di Osservazione a breve intensità dell’ospedale di Lamezia Terme (Catanzaro). (Avvenire)
Roma — «Sono un po’ indolenzito, questo sì». I più lo hanno guardato stupiti, chi lo conosce non più di tanto. A meno di dodici ore dall’aggressione che ha subito, il dottore Rosarino Procopio si è presentato regolarmente al pronto soccorso di Lamezia Terme (la Repubblica)
Ha un nome e un volto l'autore dell'aggressione al primario del Pronto soccorso lametino, Rosarino Procopio, colpito ieri sera con un manganello durante un colloquio con i familiari di una paziente, in cui stava spiegando che il periodo di osservazione clinica era terminato e che, a iter diagnostico concluso, (Secolo d'Italia)
Ho avuto paura che finisse male. «Sono deluso, stanco, amareggiato. (Corriere della Sera)