Francis Ford Coppola cover story: l’intervista per l’uscita di ‘Megalopolis’

Perché Francis Ford Coppola è sempre stato l’innovatore, lo sperimentatore, «lo studente: io mi considero così ancora adesso, mica un maestro». Da ‘Il padrino’ ad ‘Apocalypse Now’ a, oggi, ‘Megalopolis’, il film che è già leggenda, ancora prima di uscire. Non si può parlare di e con lui senza parlare di ossessione, di passione, di soldi, di rischi. E, soprattutto, di cinema. Che è l’inizio e la fine: oltre c’è solo l’amore. (Rolling Stone Italia)

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Fotografia: Mihai Malaimare Jr. Suono: Osvaldo Golijov (BergamoNews.it)

Uno degli obiettivi che la critica cinematografica deve porsi (oggi più di ieri) è quello di cercare di aiutare lo spettatore ad avere uno sguardo più analitico rispetto al testo audiovisivo. (Movieplayer)

E' il film agognato da una vita che poi si carica nella mente dell'autore di troppe aspettative, stratificazioni, risultando come un club-sandwich con troppi ingredienti, ma nell'analizzarlo non si può prescindere dalla vicenda umana di Coppola, la sua travagliata storia di produttore oltre che di autore. (MYmovies.it)

L'inserto. Megalopoli a due volti sul nuovo “Gutenberg” in edicola venerdì 18 ottobre

Al centro di Megalopolis c’è un utopia che parte da una sostanza, il Mégalon, grazie alla quale l’architetto Cesar Catalina (Adam Driver), relegatosi alla sommità del Chrysler Building, ha ottenuto il premio Nobel: un materiale rivoluzionario in grado di edificare una città immaginaria, New Rome, che è in tutto e per tutto una versione futuristica di New York, tanto da sorgere sulle sue ceneri dopo un disastro che l’ha colpita. (Best Movie)

Megalopolis, l’epopea romana in America secondo Francis Ford Coppola Per autoprodurre il film, il regista 85enne ha venduto una parte della sua proprietà vinicola: «Ci lavoravo dagli anni Ottanta, è una nuova ripartenza» Di Giovanna Grassi Megalopolis esce nelle sale italiane il 16 ottobre 2024. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

Attualmente oltre il 50% della popolazione mondiale vive nelle città ma si stima che nel 2030 salirà a più del 70%. Soprattutto in Africa, Asia e America Latina, accanto a colossi urbani da decine di milioni di abitanti si stende un pulviscolo di centri minori. (Avvenire)