Scuola, l’ira di dirigenti e sindacati per gli accorpamenti
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Stampa Cambia la mappa scolastica degli istituti salernitani, così come deciso dal governo, alla luce dei nuovi parametri e delle fusioni di scuole con meno di 900 alunni. Le proposte della Regione, sulla base anche delle indicazioni delle varie amministrazioni locali, però, non piacciono a sindacati e dirigenti. Gli accorpamenti previsti nella delibera pubblicata oggi, che riguardano solo gli istituti che ospitano scuole materne, primarie e secondarie di primo grado, creano diverse perplessità. (Salernonotizie.it)
Su altri giornali
Ufficialmente la consegna è prevista oggi, ma grazie alla deroga sarà possibile rivedere e rifinire l'elenco delle autonomie scolastiche da ridurre e accorpare ad altre scuole ancora per una settimana. (ilmattino.it)
Il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa in Campania per l’anno scolastico 2024/2025 sta scatenando le riflessioni da più parti. In primis le organizzazioni sindacali lamentano preliminarmente che per questo piano non risultano essere state accolte le richieste avanzate, nonostante la rilevante rappresentanza del personale della comunità educante. (ondanews)
Le Organizzazioni Sindacali, FLC CGIL, CISL SCUOLA, FED. GILDA, UNAMS, lamentano che «per tale piano non risultano essere state accolte le richieste avanzate, nonostante la rilevante rappresentanza del personale della comunità educante. (Info Cilento)
Dimensionamento Scolastico, Dante Santoro sul caso della Scuola Vicinanza-Pirro "Non è rispettata l’equa distribuzione, così non va bene” (Ottopagine)
Dunque, per quanto riguarda la provincia di Salerno – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – l’istituto comprensivo Futani assorbirà l’Aldo Moro di Vallo della Lucania; l’istituto comprensivo Castel San Lorenzo-Ipsct Laurino accorpa l’istituto comprensivo Piaggine. (Salernonotizie.it)
Hanno tradito 850 alunni e altrettante famiglie. «Hanno spacchettato (leggi disintegrato, ndr) la scuola a danno delle famiglie più fragili del territorio. (La Repubblica)