Il mercoledì nero della sanità. Medici e infermieri in sciopero. Prestazioni sanitarie a rischio
Prestazioni sanitarie a rischio, oggi, anche in Emilia-Romagna per lo sciopero dei medici, dei dirigenti e dei professionisti della sanità indetto per domani da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e dagli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up. Sono 1,2 milioni le prestazioni che potrebbero saltare per la mobilitazione nazionale di 24 ore in Italia. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 15.000 quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (100.000), i servizi assistenziali e le prestazioni infermieristiche e ostetriche, anche a domicilio, e gli esami radiografici (50.000). (il Resto del Carlino)
Ne parlano anche altre testate
Il successo alle regionali, con la doppia vittoria in Emilia Romagna e Umbria, carica il Partito democratico. Avanti con le battaglie contro le politiche del governo Meloni. (la Repubblica)
Sarà una giornata di rabbia e di proteste contro la manovra quella di oggi a Roma, dove manifesteranno medici e infermieri. A causa dello sciopero dei professionisti della sanità potrebbero saltare 1,2 milioni di prestazioni sanitarie. (la Repubblica)
Pierino Di Silverio, segretario del sindacato Anaao-Assomed, intervistato da Fanpage.it ha spiegato le motivazioni dello sciopero e ha avvertito: "È una richiesta di aiuto. Se non sarà ascoltata, ci sono altre forme di protesta anche più estreme". (Fanpage.it)
"La sanità italiana è al collasso, ma in Sardegna la situazione è ancora più drammatica. A nome del Nursing Up, denunciamo con forza un sistema che schiaccia i professionisi sanitari e abbandona i cittadini. (La Nuova Sardegna)
Il testo della legge di bilancio per il 2025, sostengono i sindacati, «conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato» e la manovra, rilevano, prevede un aumento dell'indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro netti per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro. (Corriere del Ticino)
A incrociare le braccia potrebbero essere dirigenti medici, infermieri e anche il personale sanitario non medico. L’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (AsuFc) fa sapere che «verranno assicurati i servizi e le prestazioni essenziali», ma che «potrebbero verificarsi dei disagi». (Il Messaggero Veneto)