Siria, proteste per video con attacco a santuario alawita. Le autorità: “Immagini vecchie”
In diverse città è scoppiato il malcontento dopo che sui social si è diffuso un filmato che mostrerebbe un attacco a un luogo sacro della minoranza alawita ad Aleppo. Si registrano disordini a Tartous, Jableh, Latakia, Homs e Banias. Secondo il Ministero dell'Interno il video sarebbe “vecchio" e "risale al momento della liberazione" della città da parte dei ribelli all'inizio di questo mese: ripubblicarlo ha contribuito a "fomentare conflitti" Diverse manifestazioni sono scoppiate in Siria dopo che sui social si è diffuso un video che mostrerebbe un attacco a un santuario della minoranza alawita ad Aleppo, anche se le autorità siriane negano che si tratti di immagini recenti. (Sky Tg24 )
Ne parlano anche altre testate
Scontri tra uomini armati e forze di sicurezza che cercavano di arrestare un ufficiale dell’ex dittatore Bashar al-Assad si sono conclusi con un bilancio di almeno 9 morti. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), precisando che gli scontri si sono verificati a Tartus, nell’ovest della Siria. (Gazzetta del Sud)
NEL SUO DISCORSO, Erdogan ha attaccato i «terroristi separatisti» insieme a «Daesh» ovvero lo Stato islamico. Ha invocato la «stabilità dei due paesi», con i loro 910 chilometri di confine; “dimenticando” di essere stato fra i principali responsabili della destabilizzazione jihadista della Siria – Daesh compreso – fin dal 2012. (il manifesto)
Le nuove autorità siriane hanno affermato che il video di un attacco a un santuario alawita è "vecchio" e che dietro l'incidente c'erano "gruppi sconosciuti", dopo che la comparsa delle immagini sui social network ha innescato proteste. (Tuttosport)
Il nuovo ministro degli Interni siriano, Mohammed Abdel Rahman, ha dichiarato che 14 "membri del ministero dell'Interno" sono stati uccisi da quelli che ha definito "resti del regime di Assad". Il gruppo Hayat Tahrir al-Sham, ora al potere a Damasco, ha imposto un coprifuoco notturno dopo che "14 membri del ministero degli Interni" sono stati uccisi in "imboscate da parte dei sostenitori del presidente deposto Bashar al-Assad" (Euronews Italiano)
Queste manifestazioni sono le prime dal rovesciamento di Assad. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Tre testimoni sentiti dall’AFP hanno riferito di manifestazioni nelle città costiere di Tartous, Jableh e Latakia, nella Siria occidentale, dove è molto radicata la comunità alawita da cui proviene il deposto presidente Bashar al-Assad. (Gazzetta del Sud)