Mufasa: Il Re Leone, la recensione di Valerio Sammarco
Cinque anni dopo la prima versione live action del Re Leone diretta da Jon Favreau (1,6 miliardi di dollari incassati nel mondo) arriva l’attesissimo Mufasa, nuovo capitolo di uno dei franchise più fortunati di casa Disney, nato ormai 30 anni fa con il film d’animazione tradizionale che, ancora oggi, nella categoria detiene il record di maggior incasso cinematografico nella storia. Diretto dal premio Oscar Barry Jenkins, Mufasa: Il re leone prosegue tecnicamente sulle orme del precedente, mescolando CGI e photo-real con risultati a tratti sorprendenti, e ci riporta nuovamente al cospetto di Simba e Nala: i due leoni si devono allontanare dalle Terre del Branco e lasciano la cucciola Kiara ai fidati Timon e Pumbaa. (cinematografo.it)
La notizia riportata su altri media
Il 19 dicembre si prepara a tornare sul grande schermo l’universo de Il Re Leone con Mufasa, il prequel che racconterà la storia del padre di Simba, una delle figure più amate del classico Disney del 1994. (L'Architetto)
Roccasecca – Natale è il periodo dell’anno nel quale ci si ritrova con la famiglia, gli amici e gli affetti più cari. Natale è convivialità, festa, doni e tradizioni sulla tavola. (Frosinone News)
Raccontata tramite flashback, Mufasa: Il Re Leone ci presenta il futuro re come un cucciolo orfano, perso e solo, fino a quando incontra un leone di nome Taka, erede della stirpe reale di Obasi ed Eshe. (The Hot Corn Italy)
Le premesse per un ottimo lavoro c’erano tutte, a partire dalla presa in carico alla regia di Barry Jenkins (Moonlight, Se le strade potessero parlare) e la ciliegina sulla torta è stata l’aggiunta di un autore come Lin Manuel-Miranda per la colonna sonora, che ha deciso di salutare Oceania 2 per accettare di prendere il posto che, nel primo film, aveva ricoperto Beyoncé. (Vanity Fair Italia)
Ecco cosa hanno indossato i due cantanti per la "reunion" a poco più di un anno dal duetto Pazza Musica. (Fanpage.it)
La morte di Mufasa non fa parte della lista dei miei traumi infantili: da bambino, degli animali, specie se parlanti, non mi importava nulla, e Il Re Leone era ai miei occhi una storia (tutta al maschile, mentre io ero fissa con le principesse) di un erede al trono che affronta un po’ di sbattimenti e, prima di riprendersi quel che gli spetta, si fa un decennio fricchettone nella foresta con due … (La Stampa)