Sanità, la burocrazia divora 25 miliardi l’anno: la via d’uscita
Lo Stato potrà garantire ancora il rispetto dei dettami costituzionali per l’erogazione delle prestazioni universali del Servizio Sanitario Nazionale con l’aumento esponenziale di persone anziane, fragili ed invalide che, tra pensioni, assegni di invalidità e spese sanitarie, assorbiranno sempre più risorse? Andamento della piramide della popolazione italiana dall’unità d’Italia ad oggi. Da più parti si sentono richieste di ogni tipo – più soldi, più personale, più strutture, più terapie a carico del SSN – ma, con circa 3.000 miliardi di debito pubblico che equivale a 50.000 euro per cittadino, neonati compresi, un PIL di poco superiore ai 2.000 miliardi ed una spesa pubblica che l’anno prossimo sarà di 1.200 miliardi sarà possibile? Sanità: le sfide che attendono Governo e Parlamento Partendo da questo presupposto le sfide che attendono Governo e Parlamento sono davvero impegnative; si parte dal nuovo Piano sanitario nazionale annunciato dal Ministero della Salute e si prosegue col riordino della sanità integrativa, la riforma dell’accesso alle facoltà di Medicina, il completamento del Decreto Liste d’attesa che prevede numerosi decreti attuativi per far entrare le misure a pieno regime, il Dm Tariffe per l’entrata in vigore dei Lea del 2017 (finito nel dimenticatoio e con i soldi stanziati che per anni sono stati usati dalle Regioni per altro), la questione del payback dei dispositivi medici che la Consulta ha dichiarato legittimo (per gli anni 2015-2018) ma che potrebbe prevedere ulteriori esborsi per le aziende dal 2019 in poi, la missione 6 del PNRR che attualmente dicono che state spese il 10% delle risorse stanziate anche se i progetti sono quasi tutti partiti, le risorse umane da utilizzare per il funzionamento della sanità territoriale (case ed ospedali di comunità e centrali operative territoriali), l’integrazione del DM70 (dotazioni strutturali) con il DM77 (organizzazione), i tempi di accesso ai nuovi farmaci ed i nuovi servizi offerti dalle farmacie e, per concludere, la burocrazia: un male dell’intera pubblica amministrazione che in sanità sottrae, spesso inutilmente, tempo di cura a medici ed infermieri. (Agenda Digitale)
Su altri media
I numeri veri dopo lo sciopero dei medici: se si tiene conto della inflazione negli ultimi cinque anni la spesa per la sanità pubblica è cresciuta di soldi 175 milioni di euro. Fu tagliata solo nel 2013 e nel 2015 (Open)
Il Governo Meloni ha deciso di intervenire sulla sanità, ma i 2 miliardi stanziati in più in manovra finiranno ai privati. L’obiettivo dell’esecutivo é infatti quello di ridurre le liste d’attesa per interventi e visite, ma ad arricchirsi, stando a quanto si legge su La Stampa, saranno appunto i privati. (Nurse Times)
Ieri tutta la Sanità pubblica ha scioperato, oltre mille medici e infermieri hanno manifestato a Roma, ma non c’è stata particolare attenzione da parte dei cittadini e, francamente, neanche dei media. (articolo21)
La vittoria dei mercanti Riproduzione riservata (Quotidiano Sanità)
Siamo sotto uno sciopero generale del personale sanitario. In Umbria il Campo Largo ha strappato la Regione, alle recenti elezioni, al Centro Destra proprio perché ha puntato la sua campagna elettorale sulla sanità e le sue defaillances. (Start Magazine)
Si sta sgretolando. La sanità pubblica italiana era un modello nel mondo. (Bookcity Milano)