Ue, niente intesa sulle nomine tra Von der Leyen e i leader della maggioranza. I socialisti su Fitto: “Persa la fiducia”
BRUXELLES. Nulla di fatto. La crisi politica che ha investito l’Ue nelle ultime ore impedendo il completamento del processo di selezione dei prossimi commissari europei è lontana dall’essere superata. Questioni nazionali che investono quelle comunitarie, con un unico filo rosso: il Partito popolare europeo, la principale formazione ritenuta responsabile di aver fatto saltare alleanze per giochi di potere che ora rischiano di costare caro. (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri media
Sulla questione il presidente del Pse, Stefan Lofven commenta: "Questo momento definirà i prossimi cinque anni del progetto europeo. (la Repubblica)
Dopo una vigilia di veti incrociati, giochi di prestigio e messaggi cifrati i Socialisti europei gettano la maschera sulle nomine Ue e la designazione di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione Ue. (Secolo d'Italia)
Il veto del raggruppamento socialista all’Europarlamento sui nomi dei commissari Fitto e Varhelyi innesca una crisi che mette a rischio l’ok alla nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Le tensioni nella maggioranza europea sono nate lunedì sera quando i socialisti hanno annunciato ai popolari che non avrebbero votato né Raffaele Fitto, né il candidato commissario ungherese Oliver Varhelyi, proponendo loro di farli passare col voto delle destre. (LAPRESSE)
Il 'caso Fitto', Socialisti sul piede di guerra La nomina della seconda Commissione Europea di Ursula von der Leyen si va complicando sempre di più. Le audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi in pectore, che avrebbero dovuto chiudere l’esame da parte del Parlamento Europeo, hanno prodotto a Bruxelles uno stallo nervosissimo, provocato dai veti incrociati all’interno della maggioranza, tra Popolari e Socialisti. (Adnkronos)
I socialisti affermano che non voteranno Raffaele Fitto come vice presidente mentre il Ppe ha nel mirino Teresa Ribera. È fallita la mediazione con Manfred Weber, Iratxe Garcia Perez e Valerie Hayer. (LA STAMPA Finanza)
Nostro inviato a Bruxelles (il Giornale)