Roma, corruzione e frodi su appalti: gare vinte con i prestanome. La finta concorrenza tra ditte
«Se quello non mi fa il verbale di collaudo come dico io, gli sfondo il c...e gli chiedo indietro i 10mila euro», così parlava al telefono intercettato Mirko Pellegrini, l’imprenditore indagato per associazione a delinquere. Diciassette società satellite e un esercito di presunti prestanome. Così Pellegrini, da un unico centro direzionale tra il 2022 ad oggi avrebbe gestito appalti pubblici, nella maggior parte dei casi per il rifacimento del manto stradale, per circa 100 milioni di euro (92mila) Stabilendo di volta in volta quale società dovesse partecipare alla gara per vincerla. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri media
I soldi sono stati trovati durante le perquisizioni nelle abitazioni di alcuni dei funzionari del Comune e dell’imprenditore Mirko Pellegrini, accusato di essere il “dominus” dell’associazione a delinquere contestata dai pm capitolini. (Il Fatto Quotidiano)
Bitume annacquato, strati di cemento mancanti e collaudi che in realtà non avrebbero dovuto ricevere il via libera: ecco quanto è emerso dagli accertamenti condotti dalla procura di Roma, per cui risultano indagati per corruzione cinque funzionari e due agenti della stradale. (Fanpage.it)
Al centro dell'inchiesta l'imprenditore Mirko Pellegrini (AGI - Agenzia Italia)
Cercavano la documentazione a supporto di una maxi-inchiesta per corruzione che riguarda gli appalti per il rifacimento stradale della capitale, alcuni dei quali sarebbero stati finanziati con i fondi del Giubileo. (il Giornale)
Incluse quelle finanziate con i soldi del Giubileo e quelle della viabilità per consentire lo svolgimento della Ryder Cup di golf, lo scorso autunno. (Corriere Roma)
Quindici aziende, tutte riconducibili a un’unica persona: Mirko Pellegrini, l’imprenditore con le mani sulla città e su alcuni appalti giubilari che riguardano la riqualificazione dei marciapiedi e le banchine del Tevere. (Repubblica Roma)